“Voglio fare un appello alla Regione Lazio e soprattutto a Zingaretti: venga a trovarci sull’isola e si renda conto dello spopolamento che stiamo subendo. La Regione Lazio si e’ dimenticata di noi, ha deciso che dobbiamo morire così”. E’ il drammatico appello pronunciato ai microfoni di “Un giorno da ascoltare”, su Radio Cusano Campus, dal sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, che già un anno fa aveva lanciato la proposta di accogliere famiglie di rifugiati nell’isola, popolata da circa 700 residenti, per scongiurare la chiusura della scuola media locale. La proposta, tuttavia, è stata bocciata da parte degli abitanti dell’isola. “Purtroppo la scuola media è chiusa” – spiega il primo cittadino ventotenese – “Questo è il dato di fatto triste in questo momento. Però noi siamo sempre speranzosi che qualche cosa possa sempre accadere il 30 settembre, data ultima di iscrizione. Se la scuola viene chiusa definitivamente, i bambini saranno costretti ad andare a Formia, cioè a 50 km da Ventotene. Sono due ore di nave e un’ora di aliscafo, condizioni meteorologiche permettendo. Ovviamente non è pensabile che un bambino ogni giorno, coi mezzi attuali, possa affrontare una traversata. Quest’anno ci sono 8 bambini iscritti alla scuola elementare e 7 alla scuola materna. Raggiungiamo a fatica i 15 bambini”. E aggiunge: “L’anno scorso, per ripopolare le scuole, ho avanzato la proposta di far venire famiglie di migranti, ma questo ovviamente non risolve il problema, che va affrontato alla radice. Cioè bisogna rendere adeguata la scuola, fino ai livelli di eccellenza. E’ egregio il lavoro svolto dagli insegnanti e dagli operatori scolastici, ma non è sufficiente. L’unica possibilità per evitare che le famiglie di Ventotene iscrivano i propri figli altrove è rendere attrattive queste scuole, come è successo ad Amatrice, dove si è realizzato un modello vincente. La Regione Lazio lì ci ha creduto” – continua – “E spero che ci creda anche in Ventotene. Però si decida: se Ventotene deve chiudere, la Regione Lazio ce lo dica. Dopo un anno, non abbiamo ricevuto, a oggi, nessuna risposta: tante belle chiacchiere e nulla di concreto. Però, purtroppo, il tempo passa e i fatti sfuggono. Ho invitato qui anche Salvini anche per fargli capire il valore cultura dell’isola, ma non mi ha neanche risposto. Ma non me la prendo sinceramente”. Santomauro torna sul presidente della Regione Lazio: “Deve decidersi: o dentro o fuori. Non si aspetta più. Noi siamo qui, ma non abbiamo più molto tempo. E’ passato un anno ed è esattamente successo quello che volevamo evitare: tante parole e niente fatti. Dietro la mia proposta di accoglienza c’era anche un progetto più ampio di scuola e di società, perché il discorso sulla scuola non può essere scisso da quello sulla sanità” – prosegue – “Qui al momento non abbiamo neanche il medico di base: per avere una ricetta medica, bisogna andare a Formia. Non c’è più tempo. Dal punto di vista sociale, l’isola si sta liquefacendo. E la responsabilità è della Regione Lazio. Oltre a Salvini, che è sicuramente il benvenuto, mi farebbe piacere vedere soprattutto il presidente della mia Regione”