La Banca Centrale europea in una lettera notificata il 14 settembre scorso ha confermato di "non approvare" il piano di conservazione del capitale presentato nel giugno scorso e ne ha chiesto un altro, entro il prossimo 30 novembre
Su Carige il Tribunale di Genova si allinea a Bankitalia. Giovedì 20 settembre la lista presentata da Raffaele Mincione potrà competere in assemblea per la composizione del nuovo cda. Il giudice del capoluogo ligure ha infatti disposto che venga ammessa al voto “la lista presentata da Pop12″, società del finanziere romano.
Respinto dunque il ricorso d’urgenza presentato da Malacalza Investimenti, che chiedeva di escludere la lista di Mincione dalla corsa per il cda in quando il finanziere e i suoi alleati, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, vincolati da un patto di sindacato sul 15,2% di Carige, non avrebbero chiesto alla Bce l’autorizzazione a superare il 10% del capitale, aggirando di fatto la normativa sulle partecipazioni qualificate in istituti bancari.
La soglia limite, tuttavia, non sarà superata. Così come chiesto da Bankitalia, il Tribunale nel chiedere che Carige o il presidente dell’assemblea “ammetta” al voto “la lista presentata da Pop 12”, ha precisato che la stessa dovrà essere “rappresentativa dei diritti di voto derivanti dal Patto parasociale del 25 agosto 2018 pari al solo 9,99% del capitale sociale”.
Prima dei giudici, via Nazionale aveva analogamente congelato i diritti di voto del patto al 10% fino a quando non verrà autorizzato il superamento della soglia. A margine della sentenza i legali di Volpi hanno tenuto a sottolineare come la lista Pop12 potrà essere votata anche da tutti gli altri azionisti della banca senza nessuna limitazione.
Chiunque vinca, in ogni caso, dovrà concentrarsi sui conti invece che sulle guerre. La Banca Centrale europea in una lettera notificata a Carige il 14 settembre scorso ha confermato di “non approvare” il piano di conservazione del capitale presentato nel giugno scorso e ne ha chiesto un altro, entro il prossimo 30 novembre, che contempli in particolare “l’opzione di un’aggregazione aziendale“. Lo ha fatto sapere lo stesso istituto ligure. La fusione con un’altra banca potrebbe servire, secondo la Bce, ad “assicurare in modo sostenibile l’osservanza dei requisiti patrimoniali”. Se Carige “perseguirà” questa opzione, la Bce “stabilirà un nuovo termine entro il quale al più tardi dovrà essere completata l’osservanza di tutti i requisiti patrimoniali”.