“Sia il decreto sicurezza, sia quello sull’immigrazione sono al vaglio degli uffici legislativi e stiamo lavorando benissimo. C’è già stato un primo studio dei decreti in questione, in cui non risultano particolari criticità. Ovviamente c’è qualcosa da limare”. Sono le parole del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ospite de L’Aria che Tira, su La7. E sul fatto che la domanda di un richiedente asilo venga stracciata nel caso in cui venga commesso un reato, il Guardasigilli M5s sottolinea: “Se una persona viene in Italia deve rispettare le leggi. Questo è un punto inderogabile. Le leggi le devono rispettare anche e soprattutto coloro che chiedono aiuto e accoglienza all’Italia. I migranti, quando ci sono i presupposti, vanno accolti, ma il rispetto delle leggi è inderogabile“. Bonafede, poi, ironizza sull’insistenza della conduttrice Myrta Merlino nelle domande sul ministro dell’Interno: “Ma perché non invitate il portavoce di Salvini?“. E sulla legittima difesa puntualizza: “Su questa non ha competenza il ministro dell’Interno. Il ministro dell’Interno si occupa della sicurezza dei cittadini e di prevenire il fatto che un losco individuo entri nella casa di una persona onesta. Al ministero della Giustizia invece, quando lo Stato ha fallito e una persona è entrata nella casa di qualcuno, spetta fare tutto per garantire al cittadino di non doversi difendere per tre gradi di giudizio dall’accusa di essersi difeso”. Il ministro si pronuncia sulla caustica critica espressa in commissione al Senato dal presidente dell’Anm, Francesco Minisci, sulla legge (“si rischia di legittimare l’omicidio“): “È una frase sbagliata e molto generica. Il presidente dell’Anm ha tutto il diritto di esprimere le sue perplessità, ma quella frase è generica e non dice nulla del testo”.