Circa due ore di incontro per provare a cancellare due mesi di rissa. E alla fine il centrodestra torna a esistere. Almeno sulla carta. E non è una metafora, visto che la parola considerata da Giancarlo Giorgetti come una “categoria dello spirito” poco più di un mese fa, torna a comparire in una nota congiunta firmata dai tre leader. “Il centrodestra si presenterà unito a tutte le prossime competizioni elettorali a partire dalle elezioni regionali di Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Sardegna con l’individuazione di un candidato condiviso, così come in tutti altri appuntamenti amministrativi”, scrivono Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, alla fine del vertice di Palazzo Grazioli. Una notizia, quella della Lega che non correrà da sola in Abruzzo e alle prossime elezioni locali, che era già stata anticipata dopo l’incontro tra il ministro dell’Interno e l’ex premier ad Arcore. Faccia a faccia che è servito a Salvini per incassare il via libera a Marcello Foa come presidente della Rai, mentre Berlusconi incassa il ritiro delle candidature solitarie leghiste.
La notizia del vertice romano, invece, è contenuta proprio nella nota diffusa alla fine: “Nell’attuale situazione politica specie in vista della prossima legge di bilancio deve continuare a manifestarsi sia da chi è al governo come da chi non ne fa più parte la precisa volontà di contribuire nell’interesse dell’Italia a trasformare in atti dell’esecutivo i principali punti del programma del centrodestra votato dagli elettori”. Un modo come un altro per mettere il cappello sugli atti che il Carroccio porterà dentro la manovra: la Flat Tax o il decreto sicurezza, quando e se arriveranno, saranno da accreditare all’intera coalizione. E non, invece, al cosiddetto “governo del cambiamento”. E infatti, alla fine, Giorgia Meloni è raggiante: “Il centrodestra è vincente in Italia. L’incontro di oggi è molto positivo: s’è sancita che andremo assieme alle prossime amministrative”, dice la leader di Fratelli d’Italia. E il piano di riforma della legge elettorale per le europee, che prevede lo sbarramento al 5% studiato proprio da Giorgetti per fare fuori Fdi? “Salvini ha chiarito che Lega è ancorata al centrodestra. Si stanno rendendo conto che è difficile trovare sintesi con M5s, strutturalmente di sinistra”, sostiene Meloni.
“Da questa riunione esce la garanzia che il centrodestra è unito, funziona e non solo esiste ma anche resiste“, dice invece Berlusconi che poi si lascia andare addirittura a una scommessa. “Se volete sapere il mio pronostico, sono sicuro che in un futuro non lontano il centrodestra tornerà al governo e alla guida del paese per la fortuna dell’Italia e degli italiani che usciranno abbastanza presto dall’ubriacatura che si sono presi nei confronti dei Cinque stelle“. Molto più moderato Salvini, che si limita alle candidature locali: “Abbiamo trovato nel centrodestra l’accordo su candidati condivisi alle prossime regionali. È stata una giornata molto positiva, correremo insieme come abbiamo sempre fatto dappertutto”.