La quarta generazione dello sport utility coreano si aggiorna nel design e nei contenuti. Intrigante la nuova versione ibrida da 185 cavalli, con listino da 38.500 euro. Ma il prezzo d'attacco per il benzina da 136 Cv è di 24.500 euro
Chi se le ricorda le eleganti Muratti Ambassador Extra Mild e Ultra Mild? Chicchissime. Ora è – quasi – altrettanto chic esibire un motore Mild Hybrid, che significa accoppiare motorizzazioni termiche ed elettriche che lavorino sempre insieme. Con il restyling della quarta generazione, è la Sportage, garbatissima sport utility della Kia, a presentarsi con un Mild Hybrid (dove la parte “tradizionale” è affidata al turbodiesel di 2 litri) in qualità di top-di gamma. Non dovrebbe rappresentare più del 3-4% delle vendite in Italia ma è un fiore all’occhiello tecno-ambientale che contribuisce a rafforzare il cambiamento di pelle della marca coreana. Lontanissima l’epopea low-cost – che a Seul a cancellare a tutto spiano cominciarono con la fortunata Sorento – ora nella scuderia Kia è tutto un gran parlare di elettrico puro, ibrido qua e ibrido là. Con Niro EV e Soul EV pronte, o quasi, a offrire un’autonomia di 500 km a zero emissioni.
Ma la Sportage è l’auto-bandiera dell’asiatico brand: da quando è nata, nel 1993, ne sono stati prodotti oltre 5 milioni di esemplari e nel 2017, per dire, le 131 mila Sportage vendute in Europa hanno rappresentato un quarto di tutte le vendite del marchio Kia nel Vecchio Continente. Ovvio quindi che le novità introdotte sul corposo face-lift della quarta generazione, presentato nei giorni scorsi alla stampa italiana, abbia un certo rilievo.
E le novità che caratterizzano Sportage 2019 sono legate alla propulsione, con il debutto della nuova tecnologia Mild-Hybrid a 48 Volt a svettare per peso simbolico, e quello del 1.600 turbo a gasolio denominato U3 per peso…commerciale, visto che è destinato a essere decisamente il più comprato. Non vanno sottovalutati però le modifiche estetiche che ne hanno ingentilito il muso, il raddoppio delle tinte disponibili, passate da cinque a dieci (con l’arrivo di ben due blue), l’ampliamento delle dotazioni di assistenza alla guida.
E non è assolutamente da trascurare neppure la volontà della Kia di spostare verso l’alto le attutidini della clientela. Spieghiamo meglio: finora, gli acquirenti di Sportage hanno comprato pochino il 4×4 e il cambio automatico, se si analizza ciò che fanno in media i suiveur del lanciatissimo segmento C-Suv. Su Sportage, finora, hanno scelto la trazione integrale solo 4 su 100 (contro il 16 del mercato) e l’automatico in 26 su 100 (contro 44). E’ ora di mettersi in linea con il mercato – si sono detti alla Kia. Il che significherebbe incassare qualche euro in più, ca va sans dire, e far fare al modello e al brand l’ennesimo passo in avanti sul sentiero reputazionale e di immagine.
Tra l’altro, per battersi nel segmento C-Suv accanto ai fantasisti ricercati (come il Mild Hybrid) bisogna mettere in campo i mediani pronti a correre a perdifiato e a entrare in tackle (come il nuovo 1.6 litri turbodiesel) perché quel campionato schiera ogni anno nuove e toste squadre, al via: nel gennaio 2016 i competitor del segmento erano 24; oggi sono 37 e nel 2020 saranno addirittura 49.
Dopo queste lunghe premesse è chiaro che, potendo scegliere, nel corso della test drive ci siamo seduti al volo sulla più intrigante ed equipaggiata delle nuove Sportage, quella ibrida col tetto panorama e il convertitore di coppia a otto rapporti. Da Milano Sud, un pezzettino di A7 fino a Binasco per vedere se è insonorizzata abbastanza per ipotizzare lunghi trasferimenti autostradali al confine del codice e se il Mild Hybrid è svelto a sufficienza nell’arrivare a velocità sostenute (risposta: sì, a entrambi i quesiti), per lanciarci poi sulle strade di campagna – anche sterrate – che collegano decine di paesi e paesotti tra Milano e Pavia.
La country-gita a corto raggio non è bastata ovviamente a provare tutte le soluzioni hi-tech disponibili ne a monitorare i consumi effettivi. Le prime impressioni al volante della coreana (costruita per l’Europa a Zilina, in Slovacchia) spinta dall’ibrido-diesel e con il cambio automatico/manuale promettono bene. La vettura, lunga quasi 4,5 metri, anche se alta e dall’aspetto massiccio si rivela agile anche sulle sinuose stradine pavesi/meneghine dove tra qualche settimana la nebbia scenderà implacabile.
I passaggi di marcia con le palette sono rapidi e lo spunto della doppia motorizzazione notevole, allorchè si affonda vigorosamente il pedale dando il via libera ai 185 cavalli disponibili. La Sportage è il primo modello Kia con il sistema EcoDynamics + diesel , che dalla casa coreana viene spiegato così: “E’ un sistema composto da una batteria a 48 Volt, uno starter/generator e un convertitore DC/DC. Per l’accumulo di energia impiega una batteria compatta agli ioni di litio da 0,44 kWh a 48 Volt. Il Mild-Hybrid Starter-Generator (MHSG) è in grado di fornire coppia in modalità motore, mentre trasforma l’energia cinetica in potenza elettrica quando lavora in modalità generatore. In accelerazione, fornisce fino a 12 kW di potenza elettrica, riducendo così il carico del motore diesel e le vibrazioni in partenza, oltre a consumi, le emissioni e le vibrazioni. Nella modalità ‘generatore’, il sistema MHSG recupera energia cinetica durante la decelerazione e la frenata, e nelle normali fasi di marcia fornisce potenza al motore termico, utilizzando l’energia accumulata precedentemente”. Tutto chiaro? Bene.
Il sistema ibrido comporta un aggravio complessivo di peso di 45 kg (di cui 12 per la batteria) e una perdita di una ventina di litri di spazio nell’ampio bagagliaio. Sacrifici sopportabilissimi, se si vuole essere cool anche a costo di spendere 38.500 euro.
La più economica delle Sportage è quella a benzina da 132 cavalli, che parte da 24.500 euro. Promozioni al lancio, eventuale permuta e ricorso al finanziamento per l’acquisto possono abbassare i prezzi fino allo sconto massimo di 4 mila euro. Il cuore della gamma, cioé il più gettonato, sarà comunque il nuovo U3, il turbodiesel più efficiente mai prodotto dalla Kia, sostengono i coreani. Può avere 115 o 136 cavalli e nella declinazione più potente è abbinabile alla trazione integrale e al cambio automatico DCT a doppia frizione e sette marce. Ci sono anche i motori a benzina, migliorati ma sempre 1.600. Ma siccome non siamo Parigi, e la crociata anti-gasolio dalle nostre parti è meno veemente, la Sportage sul diesel punta forte, tanto da averlo sposato con la propulsione elettrica nella sua versione più prestigiosa.
KIA SPORTAGE – LA SCHEDA
Il modello: Face-lift della quarta generazione del suv coreano di segmento C. Linee morbide e abitacolo spazioso e confortevole. Ha migliorato i consumi, modificato il look del frontale e del posteriore con abbondanza di led e ha lo start & stop di serie su tutte le versioni
Dimensioni: è lunga 4,48 metri, larga 1,63 e alta 1,85
Motori: due benzina 1.600, il nuovo turbodiesel della stessa cilindrata e l’innovativo ibrido elettrico/diesel da 185 cavalli abbinato al cambio automatico e alla trazione integrale
Consumi omologati nel ciclo misto: da 21,2 km/litro (per il turbiodiesel 1.600) a 13,1 km/litro (per il benzina da 177 cavalli)
Emissioni di CO2: da 126 g/km (per il turbodiesel 1.600) a 175 g/km (per il benzina da 177 cavalli).
Prezzi: da 24.500 a 38.500 €
Ci piace: il doppio carattere “di lotta e di governo”. A suo agio su asfalto, nel misto come nei lunghi trasferimenti autostradali, cos’ come sugli sterrati soft
Non ci piace: il costo elevato della versione più intrigante, quella ibrida