L'ex premier ospite a Porta a Porta attacca il governo su tutti i fronti: "Salvini è il trait d'union tra Berlusconi e Di Maio". "Siamo tornati alla prima Repubblica", dice a proposito della nomina del giornalista al vertice di viale Mazzini. Su un possibile accordo 5 Stelle-Pd: "Lotterò perché non succeda, sarebbe squallido trasformismo". E difende il proprio operato: "Con la personalizzazione avevamo il 40%, senza il 17"
“Macron, i Verdi, i liberali e Tsipras devono andare insieme? Assolutamente sì“. Matteo Renzi torna a Porta a Porta e lancia l’appello per un fronte progressista unito alle elezioni europee del 2019. E indica il candidato: “Per me dev’essere Frans Timmermans, socialista olandese, che ora è vicepresidente”, dice a Bruno Vespa, nella puntata che andrà in onda stasera su Raiuno.
E di Europa Renzi parla anche rispetto ai temi dei vincoli di bilancio e dell’immigrazione. “Anche lei ha minacciato di non dare più i soldi all’Ue e di sforare il tetto del 3 per cento”, gli ricorda il giornalista. “Noi facemmo una battaglia, parzialmente vinta, per cambiare le regole europee – ribatte l’ex premier – Dicemmo che chi non avesse rispettato le regole sui migranti non avrebbe dovuto essere finanziato. Io ho detto: ‘Se Orban non accoglie i migranti, non prende i soldi’. Salvini, anziché fare l’accordo con quelli come noi, lo ha fatto con Orban. Per Salvini il ‘prima gli italiani’ si traduce in ‘prima gli ungheresi‘”.
Critiche al governo anche sulla notizia, di mercoledì, del via libera di Forza Italia a Marcello Foa presidente della Rai: “Salvini è il trait d’union fra Berlusconi e Di Maio. Berlusconi si è rimangiato la parola, e così Foa, cioè un giornalista di parte, sarà presidente della Rai. Io quando ero premier parlai anche con Berlusconi e proposi Vespa presidente della Rai, una proposta bipartisan”, aggiunge, rivolto al conduttore. “Io ringraziai e declinai“, replica Vespa. “Siamo tornati alla prima Repubblica: siamo tornati al modello di prima, al modello della confusione. Berlusconi e Di Maio stanno insieme tramite Salvini. Sono tutti d’accordo, Il Pd è l’unico partito che sta all’opposizione”, ha attaccato Renzi.
Commentando il sì del Senato al decreto Milleproroghe, il senatore si è detto “impressionato”. “Il rinvio dell’obbligo vaccinale dovrebbe far inorridire tutti – ha dichiarato – è una cosa enorme, perché riguarda bambini con problemi di salute. Oggi ci hanno fatto tornare al Medioevo“. E sfida i due vicepremier a rimuovere il bonus di 80 euro che fu il suo primo atto di governo: “Dico a Salvini e Di Maio, volete essere coerenti con voi stessi? Togliete gli 80 euro, visto che mi avete dato del marchettaro. Per una volta rispettate ciò che avete detto in campagna elettorale”.
Non manca un’analisi della situazione interna al partito. “Il Pd deve smettere di parlarsi addosso, deve essere capace di insistere sui nostri temi“, dice Renzi. “Perché uno dovrebbe ridurre le tasse ai ricchi? Lei e io dobbiamo pagare il 40 per cento di tasse, perché deve pagarlo l’operaio?”, dice a Vespa. E ribadisce di aver “assunto tutte le responsabilità della sconfitta”. “Il Pd ha perso, punto. Il Pd ha cambiato segretario, punto. Ora c’è un problema un po’ più grande del Pd: c’è un governo che ha spento i motori. Questo è un governo che sta bloccando l’Italia”, ha ammonito.
L’ex segretario non rinuncia, però, a ricordare il proprio successo elettorale nel 2014: “Il Pd stava al 25% con Bersani e al 25% con Franceschini. Noi lo abbiamo portato al 41%, un risultato che neanche Berlusconi ai tempi d’oro”, dice. “E abbiamo preso il 40 pure al referendum, che in quel caso è stata una stra-sconfitta, ma abbiamo preso il 40… con la personalizzazione abbiamo preso il 40%, con la spersonalizzazione il 17%”, ha aggiunto. Per poi ribadire la propria opposizione a qualsiasi ipotesi di accordo Pd-M5S: “Perché il Pd dovrebbe fare la stampella ai 5 Stelle? Loro sono quelli che permettono alla Lega di fare tutto ciò che dice Salvini. Io lotterò perché il Pd non diventi subalterno al M5s. Se andassimo a governare con loro sarebbe squallido trasformismo“, ha dichiarato.
E proprio il tema dell’accordo con i 5 Stelle, dice Renzi, è quello su cui si giocherà il congresso del partito: “Il tema è se al congresso o alle primarie il Pd sceglie di fare l’accordo con M5s o no. A me sembra inaccettabile, non lo hanno deciso i cittadini, e poi lascia intendere che ci sia una componente ragionevole nel governo. I 5 Stelle sono quelli contro i vaccini, contro la Tap, la Tav, vogliono il reddito di cittadinanza, cioè che si prendono i soldi senza lavorare”.
“Di Maio in realtà odia chi vuole creare posti di lavoro”, ha poi detto a proposito del leader pentastellato. “Hanno fatto un decreto legge con cui, se sei un imprenditore, ti mettono i bastoni tra le ruote. Hanno fatto il decreto dignità che porterà a 80mila licenziamenti, e nella relazione tecnica i tecnici scelti da Di Maio lo hanno detto. A me sembra di sognare“, ha concluso.