Moda e Stile

Settimana della moda Milano 2018, report del primo giorno: da Byblos a Diesel, ma la regina è Alberta Ferretti

Per la sfilata Ferretti al The Mall, all’ombra della Diamond Tower simbolo della nuova Milano, c’erano tutte le super top del momento, alle quali hanno rubato l’attenzione solo le sorelle Ferragni dalla front row, in versione sparkling

di Ilaria Mauri

Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi…”. Mancavano giusto “quelle calzette rosse” ai piedi di Gigi e Bella Hadid, Kendall Jenner e Kaia Gerber mentre sfilavano in passerella da Alberta Ferretti. La presentazione della sua collezione Primavera/Estate 2019 sarà una di quelle cose che sicuramente ci ricorderemo di questa Fashion Week milanese, anche solo per la scelta di mettere Lucio Battisti come colonna sonora assieme ad Hotel California degli Eagles.

Per la sua sfilata, al The Mall, all’ombra della Diamond Tower simbolo della nuova Milano, c’erano tutte le super top del momento, alle quali hanno rubato l’attenzione solo le sorelle Ferragni dalla front row, in versione sparkling. Tra il pubblico anche Alessia Marcuzzi, in jeans: Belen Rodriguez in nero; Melissa Satta e la giornalista Anna Dello Russo con un minidress monospalla leopardato.

I raggi dell’ultimo sole estivo che ancora riscaldano la città sembravano proiettarsi anche sui volti delle modelle che, radiose, hanno sfilato indossando bellissimi abiti impalpabili dai toni pastello, con volumi fluttuanti e forme morbide. La donna di Alberta Ferretti è romantica e sognatrice, ma capace di tirare fuori tutta la sua femminilità e mostrare il suo lato sexy con gli ultimi abiti di pizzo crochet nero. La palette è quella di madre natura: a dominare sono i colori della terra, dal beige più tenue, quasi nude, fino al sabbia; dal verde menta all’azzurro tenue e al rosa. Parola chiave: leggerezza. Ci sono tuniche corte e lunghi abiti plissé che svolazzano mettendo in risalto le gambe e poi ancora camicie con ruches di San Gallo e giubbetti in denim per look casual adatti ad ogni occasione. Una collezione semplice ed elegante, che si ispira al mondo dello sportwear per creare capi comodi e adatti ad ogni esigenza, capaci di mettere ingenuamente in risalto la figura di chi li indossa.

Ma quella di Alberta Ferretti non è stata l’unica sfilata della giornata. Ad inaugurare questa Fashion Week è stata infatti Luisa Spagnoli, con una presentazione-evento a Palazzo Reale per celebrare i 90 anni di uno dei marchi storici italiani, nato dall’ideatrice dei Baci Perugina e ora saldamente guidato dalla nipote. Dal bianco candido al magenta passando per il porpora e il nero più profondo, gli abiti fatti sfilare da Luisa Spagnoli sono un’ode all’eleganza e alla sensualità, e rubano gli occhi. Lino, seta e cotone fasciano il corpo lasciandolo libero di mostrare le forme sotto il tessuto. Il punto vita è messo in risalto, i completi pantalone da lavoro sono perfetti anche per la sera. Alcuni tagli storici della maison tornano a rivivere in chiave contemporanea, come l’abito bianco con un grande fiocco all’addome, in uno stile raffinato ed iperfemminile che non rinuncia al colore per valorizzare la silhouette.

Il colore è stato protagonista anche sulla passerella di Alessandro Dell’Acqua per N21, che ha giocato molto ad abbinarlo con i tessuti, veri protagonisti di capi dalle forme semplici ed essenziali. Pochi fronzoli (solo qualche piuma), tanto design che dà una carica sexy ai suoi abiti (aiutato anche dalle luci rosse soffuse in sala). Dal total black al verde brillante fino all’ottanio e al fucsia, gli abiti sono a sacchetto, con un’allure molto bon ton, scivolano semplicemente lungo il corpo mettendo in risalto la femminilità di chi li indossa. Stesso discorso per Jill Sander. La collezione disegnata da Lucie e Luke Meier è molto semplice e minimalista: le forme sono over e i tessuti molto morbidi, anche trasparenti. Ha puntato tutto come sempre sull’innovazione invece Moncler, che ha scelto di mostrare i suoi nuovi capi tramite delle video installazioni immersive.

Ispirazione futuristica anche per Byblos, che, un po’ fuori dal coro, ha portato in passerella una donna “spaziale” attenta all’ecosostenibilità ambientale. In un gioco di specchi dalla luce accecante, hanno sfilato giacche oversize in tessuti tecnici, frange metal e bande catarinfrangenti che sembravano uscite direttamente dalla Nasa. Tute e shorts sono decorati con il simbolo del riciclaggio dei rifiuti, gli abiti invece hanno forme morbide, scollature profonde e un’aria molto di plastica. A chiudere la giornata ci ha pensato Diesel, che ha ospitato nel suo store in piazza San Babila la cantante Nicki Minaj, protagonista del nuovo progetto Hate Couture, che è stata accolta da una folla di fan entusiasti.

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