BOLZANO – Il danno causato alle casse pubbliche dai vitalizi gonfiati di cui hanno beneficiato una novantina di consiglieri regionali è stato quantificato in oltre dieci milioni di euro. Ma né la Regione Trentino-Alto Adige, né il consiglio regionale, e neppure le due Province autonome di Bolzano e Trento si sono costituite parte civile nella prima udienza del processo per abuso d’ufficio e truffa aggravata che si è aperto in Tribunale. Un’indifferenza olimpica, alla viglia delle elezioni per i rinnovi delle due assemblee previste per ottobre, da parte della “casta” che nella Regione autonoma ha autocelebrato il proprio potere a suon di milionate. E quando ciò avvenne, nel 2013-2014, ci fu un’autentica insurrezione di piazza, manifestanti inferociti protestarono insultando i consiglieri regionali.
L’unica parte civile ammessa è quella del consigliere provinciale uscente Filippo Degasperi, candidato alla presidenza del Trentino per il Movimento 5 stelle che della battaglia contro i vitalizi ha fatto una bandiera. Assistito dall’avvocato Maria Cristina Osele, chiede un risarcimento per danno di immagine di almeno 15 mila euro, da devolvere al fondo per il microcredito alle imprese.
Alla sbarra sono finiti due personaggi di primo piano. Rosa Maria Zelger Thaler, 61 anni, è stata consigliera regionale per tre legislature, dal 1998 al 2013. E proprio nell’ultima legislatura, in qualità di presidente del consiglio regionale e presidente dell’Ufficio di presidenza, si adoperò per dar corso alla normativa del 2012 sui vitalizi, che prevedeva un calcolo dell’aspettativa di vita dei beneficiari e del tasso di interesse da applicare nella definizione del tasso di attualizzazione delle somme da erogare. Secondo la procura della Repubblica fu gonfiata di almeno il 25 percento del suo valore. Il secondo imputato è il professor Gottfried Tappeiner, docente di Economia all’Università di Innsbruck e all’epoca presidente della Pensplan Centrum, società interamente controllata dal Consiglio Regionale.
Il capo d’imputazione è molto chiaro. Sarà il dibattimento a dire se nel balletto politico consumato nella ricca regione autonoma sono stati commessi anche reati penali. Rosa Maria Zelger è accusata di aver “violato i principi di imparzialità e buona amministrazione” prendendo una iniziativa “impropria”: “neutralizzare gli esiti della consulenza ritualmente conferita dalla struttura amministrativa al dottor Stefano Visintin”. Quest’ultimo fissava livelli di attualizzazione dei vitalizi da erogare ai consiglieri a fine mandato che evidentemente non avevano soddisfatto il sistema di potere regionale. E così era stato investito “informalmente ed irritualmente” il professor Tappeiner, che si trovava in una situazione di dipendenza dalla Regione. Come ha ricordato l’avvocato Osele, per conto di Degasperi, il docente percepiva per la sua carica di presidente di una società controllata dalla Regione, 110mila euro all’anno, oltre ai gettoni di presenza.
Il 15 marzo 2013 il docente ricevette dalla Zelger la richiesta “di formulare un ‘parere’ in merito all’individuazione del tasso di sconto per l’attualizzazione degli assegni vitalizi e dell’aspettativa di vita dei consiglieri della Regione Trentino-Alto Adige”. Secondo i pm la richiesta era fatta “in assenza di alcuna giustificazione documentata, senza alcuna motivazione e senza formale interlocuzione dello stesso ufficio di presidenza”. Il vero scopo? “Recepire un diverso contributo tecnico che formalizzava modalità di calcolo ampiamente più favorevoli, sia con riferimento alla ‘aspettativa di vita‘, che al tasso di sconto, lo 0.81% molto lontano rispetto alla ‘forbice’ individuata dal Visintin, tra il 2,5% e il 4%”. La conclusione sarebbe stata “una consulenza di comodo ispirata a ‘migliorare’ i risultati dell’elaborato del Visintin”, con vitalizi molto più favorevoli, con un danno “per un importo complessivo pari ad euro 10.799.864,59, al netto delle ritenute Irpef e del contributo di solidarietà del 10%”. Si erano aumentati i già scandalosi vitalizi.
Se l’abuso d’ufficio riguarda il parere chiesto a Tappeiner, la truffa aggravata è costituita dal fatto che esso “finiva con il determinare i vitalizi in modo irragionevolmente ed ingiustificatamente favorevole, con ingiusto profitto per i consiglieri regionali e danno per la Regione”. Successivamente un’altra società, la Pensplan Invest, partecipata al 64 percento dalla Pensplan Centrum, si era vista aggiudicare la costituzione di un fondo mobiliare chiuso (il “Fondo Family”) dove sarebbero dovuti confluire le somme assegnate ai consiglieri regionali.
Tra i motivi illustrati dall’avvocato di Degasperi a sostegno della costituzione di parte civile, c’è anche il fatto che la consigliera Rosa Maria Zelger Thaler il 17 dicembre 2013, due mesi dopo la conclusione del suo mandato, ottenne un vitalizio di 575mila euro. “La consulenza Tappeiner garantiva un incremento del 25% dell’importo del vitalizio – ha ricordato l’avvocato Osele – e quindi i 575mila euro percepiti dalla Zelger avrebbero dovuto essere 431mila, con una differenza di 143mila euro”. Un vantaggio che ha premiato anche 97 ex consiglieri regionali. Un giudizio lapidario, finito nel fascicolo, è quello del professor Franco Gallo, già docente di Diritto tributario alla Luiss di Roma e presidente della corte Costituzionale, che in un parere pro veritate definì i vitalizi del Trentino – Alto Adige un “indebito previdenziale basato su dati tecnici non allineati”.
Costi della politica
Vitalizi, i pm: “In Trentino Alto Adige danno per dieci miloni”. Ma Regione e province non si costituiscono parte civile
I due enti non si sono costituiti come parte lesa nella prima udienza del processo per abuso d'ufficio e truffa aggravata che si è aperto in Tribunale. Al contrario dell'ex consigliere provinciale uscente Filippo Degasperi, candidato alla presidenza del Trentino per il M5s. Alla sbarra sono finiti due personaggi di primo piano. Rosa Maria Zelger Thaler, ex consigliera, e il professor Gottfried Tappeiner, ex presidente della Pensplan Centrum, società interamente controllata dal Consiglio Regionale
BOLZANO – Il danno causato alle casse pubbliche dai vitalizi gonfiati di cui hanno beneficiato una novantina di consiglieri regionali è stato quantificato in oltre dieci milioni di euro. Ma né la Regione Trentino-Alto Adige, né il consiglio regionale, e neppure le due Province autonome di Bolzano e Trento si sono costituite parte civile nella prima udienza del processo per abuso d’ufficio e truffa aggravata che si è aperto in Tribunale. Un’indifferenza olimpica, alla viglia delle elezioni per i rinnovi delle due assemblee previste per ottobre, da parte della “casta” che nella Regione autonoma ha autocelebrato il proprio potere a suon di milionate. E quando ciò avvenne, nel 2013-2014, ci fu un’autentica insurrezione di piazza, manifestanti inferociti protestarono insultando i consiglieri regionali.
L’unica parte civile ammessa è quella del consigliere provinciale uscente Filippo Degasperi, candidato alla presidenza del Trentino per il Movimento 5 stelle che della battaglia contro i vitalizi ha fatto una bandiera. Assistito dall’avvocato Maria Cristina Osele, chiede un risarcimento per danno di immagine di almeno 15 mila euro, da devolvere al fondo per il microcredito alle imprese.
Alla sbarra sono finiti due personaggi di primo piano. Rosa Maria Zelger Thaler, 61 anni, è stata consigliera regionale per tre legislature, dal 1998 al 2013. E proprio nell’ultima legislatura, in qualità di presidente del consiglio regionale e presidente dell’Ufficio di presidenza, si adoperò per dar corso alla normativa del 2012 sui vitalizi, che prevedeva un calcolo dell’aspettativa di vita dei beneficiari e del tasso di interesse da applicare nella definizione del tasso di attualizzazione delle somme da erogare. Secondo la procura della Repubblica fu gonfiata di almeno il 25 percento del suo valore. Il secondo imputato è il professor Gottfried Tappeiner, docente di Economia all’Università di Innsbruck e all’epoca presidente della Pensplan Centrum, società interamente controllata dal Consiglio Regionale.
Il capo d’imputazione è molto chiaro. Sarà il dibattimento a dire se nel balletto politico consumato nella ricca regione autonoma sono stati commessi anche reati penali. Rosa Maria Zelger è accusata di aver “violato i principi di imparzialità e buona amministrazione” prendendo una iniziativa “impropria”: “neutralizzare gli esiti della consulenza ritualmente conferita dalla struttura amministrativa al dottor Stefano Visintin”. Quest’ultimo fissava livelli di attualizzazione dei vitalizi da erogare ai consiglieri a fine mandato che evidentemente non avevano soddisfatto il sistema di potere regionale. E così era stato investito “informalmente ed irritualmente” il professor Tappeiner, che si trovava in una situazione di dipendenza dalla Regione. Come ha ricordato l’avvocato Osele, per conto di Degasperi, il docente percepiva per la sua carica di presidente di una società controllata dalla Regione, 110mila euro all’anno, oltre ai gettoni di presenza.
Il 15 marzo 2013 il docente ricevette dalla Zelger la richiesta “di formulare un ‘parere’ in merito all’individuazione del tasso di sconto per l’attualizzazione degli assegni vitalizi e dell’aspettativa di vita dei consiglieri della Regione Trentino-Alto Adige”. Secondo i pm la richiesta era fatta “in assenza di alcuna giustificazione documentata, senza alcuna motivazione e senza formale interlocuzione dello stesso ufficio di presidenza”. Il vero scopo? “Recepire un diverso contributo tecnico che formalizzava modalità di calcolo ampiamente più favorevoli, sia con riferimento alla ‘aspettativa di vita‘, che al tasso di sconto, lo 0.81% molto lontano rispetto alla ‘forbice’ individuata dal Visintin, tra il 2,5% e il 4%”. La conclusione sarebbe stata “una consulenza di comodo ispirata a ‘migliorare’ i risultati dell’elaborato del Visintin”, con vitalizi molto più favorevoli, con un danno “per un importo complessivo pari ad euro 10.799.864,59, al netto delle ritenute Irpef e del contributo di solidarietà del 10%”. Si erano aumentati i già scandalosi vitalizi.
Se l’abuso d’ufficio riguarda il parere chiesto a Tappeiner, la truffa aggravata è costituita dal fatto che esso “finiva con il determinare i vitalizi in modo irragionevolmente ed ingiustificatamente favorevole, con ingiusto profitto per i consiglieri regionali e danno per la Regione”. Successivamente un’altra società, la Pensplan Invest, partecipata al 64 percento dalla Pensplan Centrum, si era vista aggiudicare la costituzione di un fondo mobiliare chiuso (il “Fondo Family”) dove sarebbero dovuti confluire le somme assegnate ai consiglieri regionali.
Tra i motivi illustrati dall’avvocato di Degasperi a sostegno della costituzione di parte civile, c’è anche il fatto che la consigliera Rosa Maria Zelger Thaler il 17 dicembre 2013, due mesi dopo la conclusione del suo mandato, ottenne un vitalizio di 575mila euro. “La consulenza Tappeiner garantiva un incremento del 25% dell’importo del vitalizio – ha ricordato l’avvocato Osele – e quindi i 575mila euro percepiti dalla Zelger avrebbero dovuto essere 431mila, con una differenza di 143mila euro”. Un vantaggio che ha premiato anche 97 ex consiglieri regionali. Un giudizio lapidario, finito nel fascicolo, è quello del professor Franco Gallo, già docente di Diritto tributario alla Luiss di Roma e presidente della corte Costituzionale, che in un parere pro veritate definì i vitalizi del Trentino – Alto Adige un “indebito previdenziale basato su dati tecnici non allineati”.
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Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Siamo pronti domani mattina a parlare di educazione alla sessualità nei licei dai 14 anni in su, a parlare di incremento delle pene per chi aggredisce in base all'orientamento sessuale e di libertà educativa che vuol dire però che uno ha diritto di dire sì e di dire no e non bisogna imporre asterischi, schwa o corsi che portano confusione. Quella è ideologia". Lo ha detto Matteo Salvini presentando alla Camera il libro del deputato leghista Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
"Mi piacerebbe che il Parlamento riprendesse, senza ovviamente l'ideologia alla Zan che voleva creare una grande marmellata unica, la discussione per incrementare pene e sanzioni per chi discrimina in base all'orientamento sessuale. Da senatore la voto domani mattina" e "mi piacerebbe che nelle scuole, con l'adesione delle famiglie, ci sia educazione alla sessualità, alla prevenzione, alla spiegazione dei rischi di un sesso un tanto al chilo e non protetto, di spiegare cosa è utile fare e come proteggersi. Non alle elementari: non si può parlare di profilattici, sessualità, coiti con i bambini delle elementari. È giusto alla fine del ciclo delle medie".
"Il nostro faro, come Lega, è da sempre la libertà e le libertà. Nel 2025 nessuno si può permettere di discriminare, men che meno di aggredire, qualcuno perchè omosessuale, transessuale, eterosessuale. Ognuno ha il diritto di amare e condividere la propria vita con chiunque voglia", ha detto ancora Salvini che poi ha rivendicato: "Noi sfidiamo la sinistra nell'ottica della modernità".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Mundys ha visto confermata la propria leadership sulla sostenibilità, rimanendo anche quest’anno in cima alla prestigiosa 'A-list' di Cdp, l’organizzazione internazionale di riferimento per la valutazione delle performance climatiche e ambientali delle aziende. Questo risultato testimonia l’impegno continuo delle società del Gruppo che contribuiscono alla realizzazione di una strategia di decarbonizzazione che include oltre 150 iniziative mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla gestione dei rischi legati al cambiamento climatico. Sul piano industriale questo si traduce in investimenti nell'efficienza e nella transizione energetica delle infrastrutture, nella massiccia adozione di illuminazione a Led, nella sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l'elettrificazione delle flotte aziendali, nella realizzazione di impianti solari sulle infrastrutture gestite e l’installazione di punti di ricarica elettrica per i veicoli. Tutto questo ha permesso a Mundys di posizionarsi tra le eccellenze globali, su un totale di oltre 24.800 aziende analizzate, ottenendo il punteggio massimo 'A' su una scala che va da 'D-' a 'A'.
Il risultato ottenuto è parte di un percorso articolato che include la certificazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ricevuta da Sbti (Science Based Target Initiative), il coinvolgimento a tavoli di lavoro internazionale sul tema della decarbonizzazione del settore trasporto e l’integrazione della sostenibilità nella propria strategia di finanziamento.
Mundys è stata tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan per promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi di mobilità, ponendosi obiettivi chiari e concreti, tra i quali l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040. Il riconoscimento arriva peraltro a seguito della recente inaugurazione da parte di Aeroporti di Roma, società controllata da Mundys, della nuova solar farm presso l’aeroporto di Fiumicino, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo in uno scalo aeroportuale europeo, che rappresenta uno dei principali progetti del piano di transizione climatica del Gruppo e la dimostrazione di come questo viene concretamente e progressivamente realizzato.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Con il Giappone c'è "un'amicizia crescente e lo sarà sempre più nel prossimo futuro, così come ho registrato nei giorni scorsi a Tokyo. Una collaborazione preziosa anche perché basata su valori di convivenza i più sani e più responsabili che vi siano in questo momento nella comunità internazionale e in cui Giappone e Italia si trovano perfettamente d'intesa". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Qualcuno utilizza per fini ideologici un tema delicato e personale come il fine vita. Ma il fine vita è ambito di scelta della coscienza e della famiglia, non può essere merce di scambio politica o tema di contrasto politico perché un conto è il partito, un conto è la dignità della persona, l'accompagnamento, la cura, l'affetto, la fede. Il partito si deve fermare un metro prima rispetto a una scelta fondamentale". Lo ha detto Matteo Salvini in una conferenza stampa alla Camer per presentare il libro del deputato della Lega Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Osaka con Expo sarà al centro del mondo come messaggio di sguardo sul futuro e sarà un'occasione particolarmente intensa di incontri, di attività". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Se uno dice, sei disposto a investire soldi sulle forze armate italiane per pagare meglio e di più le nostre forze dell'ordine, per avere dispositivi di sicurezza interna sempre più efficienti? Sì. Ma io il futuro di mio figlio in mano a Macron e alle sue testate nucleari non ce lo metto". Lo ha detto Matteo Salvini a margine di una conferenza stampa alla Camera.
"L'Europa è culla di civiltà, l'Europa deve mediare, deve essere un ponte. E nel momento in cui sia Trump che Zelensky dicono sediamoci, parliamo di pace, facciamo tacere i missili, garantendo una pace sicura e duratura, noi dovremmo accompagnare questo processo", ha spiegato ancora il vice premier sottolineando: "Non si può parlare di armi nucleari con seimila testate nucleari in Russia e seimila testate nucleari negli Stati Uniti.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Dobbiamo riarmarci di valori e di speranze. Andiamo a cercare valori e speranze mentre altri offrono ombrelli nucleari". Lo ha detto Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera.