In occasione della conferenza stampa di presentazione dell’attesissimo ritorno della serie Stanotte a… – che sbarca su Rai 1 in prima serata il sabato a seguito dei grandi successi della scorsa stagione – Alberto Angela non ha risparmiato sorprese. 

Accompagnato da Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) che ha ospitato l’evento, dal Direttore di Rai 1 Angelo Teodoli e dal Direttore del Centro di Produzione Rai Napoli Francesco Pinto, dopo aver mostrato un assaggio della puntata in onda questa sera dedicata all’ultima tragica notte di Pompei, Alberto Angela ha svelato alla platea di autorità, giornalisti e corrispondenti presenti una scoperta che si preannuncia dall’altissimo valore storico: una bottiglia contente quello che pare essere il residuo di olio di oliva più antico mai ritrovato nella storia dell’uomo. 

Foto di Riccardo Boccardi

La scoperta è stata effettuata proprio dallo stesso Angela ed è stata un vero e proprio “eureka”: “Eravamo nel settore vetri dei depositi del Mann per effettuare alcune riprese e, quando la troupe ha terminato il lavoro, sono rimasto a cercare un antico bicchiere romano che volevo fotografare. Poi per caso il mio sguardo si è posato su una bottiglia: era sigillata e aveva qualcosa al suo interno”. 

Dopo aver informato il Direttore Giulierini è stata quindi disposta una sorta di “scavo proprio dentro al deposito” e sono stati coinvolti il professor De Pasquale e il professor Sacchi dell’Università Federico II di Napoli per avviare le analisi del reperto; a oggi si è potuto concludere che sia originario di Ercolano e sembrerebbe aver attraversato – il condizionale è ancora d’obbligo – l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., rimanendo intatto nonostante la violenza dell’evento eruttivo più significativo della nostra epoca storica. “Dall’eruzione del 79 – continua Angela – il reperto è stato poi riscoperto in età borbonica, per poi attraversare un nuovo sonno durato generazioni e generazioni”. E oggi il nuovo risveglio, che riporta alla luce per l’Italia e per il mondo una preziosissima testimonianza del nostro passato.

Foto di Riccardo Boccardi

Bisognerà attendere le valutazioni radiometriche del carbonio 14 per indicare la datazione esatta del ritrovamento di Angela, ma senz’altro il reperto si aggiunge al patrimonio storico e culturale italiano da protagonista di rilievo, ricordandoci inoltre l’incredibile valore dei depositi archeologici del nostro Paese: “Sono una specie di grotta delle meraviglie che, rispetto a quello che possiamo vedere in una vetrina, contengono centinaia e addirittura migliaia [di reperti corrispettivi], questo ci fa capire l’incredibile ricchezza del nostro patrimonio”.

A chiusura della conferenza, il Direttore Giulierini ha quindi conferito ad Alberto Angela la nomina di Ambasciatore del Mann per il valore delle attività di scoperta e di divulgazione “da lui effettuate per il Museo e per la cultura italiana”, che si aggiunge alla recente cittadinanza onoraria ricevuta dal Sindaco di Napoli De Magistris lo scorso giugno.

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