"Il paragone da fare è con i 110 miliardi che ogni anno si porta via l'evasione", sottolinea l'associazione di artigiani e piccole imprese
“Negli ultimi 45 anni i condoni fiscali hanno fruttato all’erario 131,8 miliardi di euro. Una somma importante, ma irrisoria se paragonata ai numeri dell’evasione fiscale, che secondo i dati del Ministero sottrae allo Stato 110 miliardi di euro all’anno“. I condoni, in altre parole, servono a fare cassa, ma non a controbilanciare gli effetti negativi dell’evasione. A dirlo è la Cgia di Mestre, che mette in guardia: “Anche la pace fiscale annunciata dal governo rischia di produrre un gettito molto inferiore alle attese”.
“Una cosa è certa – dichiara il segretario dell’associazione mestrina degli artigiani, Renato Mason – l’evasione va contrastata con tutte le forze, ma è altrettanto indispensabile rendere la macchina pubblica più efficiente e meno costosa, per consentire a coloro che sono fedeli al fisco, ovvero la stragrande maggioranza dei contribuenti, di versare meno e di ricevere servizi migliori“.
Secondo la Cgia sono circa 20 milioni i contribuenti italiani che hanno un debito con il fisco, per un totale di 871 miliardi. Di questi, l’82 per cento deve versare un importo inferiore a 10mila euro. Oltre agli evasori tradizionali, inoltre – comunica ancora l’associazione mestrina – una buona parte delle risorse sottratte al fisco sono imputabili alle azioni elusive delle società di capitali, alle multinazionali del web e alla fuga di alcune grandi aziende che hanno spostato le sedi fiscali in Paesi con regimi vantaggiosi.