Al Sud non si legge, al Sud non si comprano libri, al Sud non si vendono libri, al Sud non si producono libri buoni. Insomma, salvando la pace di Sellerio e Laterza, sembra che per librai ed editori dopo da Terracina in giù non ci sia speranza. In fondo è risaputo, gli editori del Sud sono editori a pagamento, gente che si impegna poco per trovare scrittori importante, è gente che non va alle fiere importanti, che è fuori dai circuiti nazionali e internazionali con sede a Milano. Beh, dovevano nascere due palermitani per sfatare tutti questi miti.

In Sicilia, alle porte di un’Europa poco accogliente, sotto l’ombra della Sellerio, cinque anni fa è nata una casa editrice terrona testarda: Glifo edizioni. Luca e Sarah, due ragazzi di 28 e 29 anni, decidono di fare gli imprenditori nel mondo del libro. Io me le immagino le reazioni di amici è parenti. “Ma siete pazzi? E chi li legge i libri a Palermo? Che lavoro è l’editore?”. Luca e Sarah sono due ragazzi che si sono scocciati dei contratti precari, dei lavoretti, del dover chiedere piaceri per vivere, così hanno deciso di vivere di libri, dei libri che amano. Così questi due ragazzi innamorati tra di loro e di Palermo hanno avviato una piccola rivoluzione nella loro città. No all’editoria a pagamento, pochi libri tanta qualità, partecipazione a tutte le più importanti fiere nazionali, carta riciclata, autori nazionali e internazionali, albi illustrati per bambini cartonati, agende d’artista, creazione di albi per mostre. Glifo è una perla dell’editoria italiana che va tutelata, soprattutto da chi vive al Sud.

Glifo perché viene dal greco e vuol dire “incidere”, e quale parola meglio di questa per descrivere il lavoro di una casa editrice.

Di Luca e Sarah mi impressiona la loro qualità nella scelta dei testi, soprattutto quelli per l’infanzia. Spiccano soprattutto le opere cartonate, vedi quelle dipinte, più che disegnate da Marco Somà, tra gli illustratori italiani giovani più importanti della nazione. Mi impressionano le loro agende d’artista: “Le Betulle”, stampate proprio su carta di betulla. Un libro a metà tra agenda, diario, volume d’artista. Con illustrazioni, fogli per schizzi e appunti e con mesi e giorni senza anno, così da poter essere utilizzate in ogni anno che si vuole. Ricercatezza, delicatezza, roba fine rinchiusa da un colla dai colori acidi, che tiene il tutto, simbolo di modernità.

Ultimamente hanno ripubblicato: L’illegalità protetta di Rocco Chinnici, un must per tutti quelli che si occupano di legalità e giustizia. Volume realizzato in collaborazione con la Fondazione Chinnici e presentato all’ultima Fiera del Libro di Roma “Più Libri più Liberi” con Sergio Castellitto. Sul tema della legalità hanno pubblicato anche volumi del giornalista Attilio Bolzoni. Luca e Sarah pubblicano i testi di Emma Dante, mito vivente del teatro nostrano, artista di spessore, di punta del nostro Sud. Sono due che non hanno paura e quindi meritano di essere raccontati, sono due straordinari terroni che ancora mi fanno sperare per il nostro meridione. Sono un po’ il vaccino all’allergia alla lettura dei meridionali.

A me piace pensare che Sarah e Luca mettano nei loro libri la loro terronaggine, mettano Mondello, mettano le arancine (al femminile come mi hanno insegnato), mettano Ballarò. Perché lo si avverte in quelle pagine questo mondo che ha voglia di scrollarsi di dosso gli stereotipi, i luoghi comuni della mafia e delle bombe. Luca e Sarah li trovato l’uno al fianco dell’altro in tutte le fiere italiane, con il loro accento felice e mai nascosto. Quasi a voler dire: “Compà se non hai capito sono siciliano”. Da giovane editore passo continuamente al loro stand, per farmi raccontare le novità, per ascoltarli, per la dolcezza con cui presentano i loro libri.

Amici lettori polentoni, distributori di grandi marchi padani, librai avvolti dalla nebbia, perdete due minuti e incontrate questi due, via web, alle fiere, alle presentazioni, in biblioteca. Vi accorgerete che non scherzano, che hanno la qualità dei milanesi, l’organizzazione dei torinesi, ma una pennellata di Guttuso, Isgrò e Scianna in faccia, sui libri e nel petto. Quando li lascio lavorare al loro stand, alzo la testa e guardo la loro insegna: Glifo edizioni. A me viene subito da aggiungere: editoria terrona di qualità.

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