Due anni fa l’annuncio della Nasa: “Il sistema solare da cui proviene il signor Spock esiste davvero”. Oggi sappiano che anche il pianeta Vulcano, terra natia dell’indimenticabile personaggio di Star Trek, esiste e che nel suo cielo brillano tre stelle. Il pianeta ruota intorno alla stella 40 Eridani A, che è distante 16 anni luce dalla Terra. Ha una massa otto volte superiore a quella della Terra e potrebbe sostenere forme di vita, perché si trova nella zona abitabile del sistema, dove le temperature consentono la presenza dell’acqua allo stato liquido.
Descritto sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (Oxford University), è stato scoperto dai ricercatori coordinati dall’astronomo Jian Ge, dell’università della Florida, nell’ambito del programma Dharma Planet Survey, per la ricerca dei pianeti esterni al Sistema Solare. La stella, nella costellazione meridionale dell’Eridano, infatti “è visibile a occhio nudo. Chiunque può vederla e indicare la casa di Spock”, rileva Bo Ma, dell’università della Florida.
Nella serie di Star Trek il pianeta dei Vulcaniani è proprio intorno alla stella 40 Eridani A, che è coetanea del Sole: ha infatti circa 4 miliardi di anni, e “un suo pianeta avrebbe avuto il tempo di evolvere un essere come Spock” aveva scritto nel 1991 l’inventore della serie, Gene Roddenberry, in una lettera alla rivista Sky and Telescope.
A due anni dalla prima scoperta ora grazie al programma che si avvale di un telescopio robotico del diametro di 130 centimetri, è stato scoperto che la stella più grande del sistema ha davvero un pianeta. Inizialmente indicato con la sigla HD 26965b, il pianeta non ha potuto che essere chiamato Vulcano. Questo mondo alieno è una super Terra, cioè è roccioso (nella serie e nei film è stato immaginato desertico e montagnoso prima di venire distrutto al cinema nel 2009), ma più grande del nostro pianeta. Ha infatti un raggio pari a due volte quello terrestre e una massa 8 volte superiore. Impiega 42 giorni per compiere un’orbita intorno alla sua stella e, a causa delle sue dimensioni, ha una gravità troppo intensa per supportare la vita che conosciamo, ma i ricercatori non sono del tutto pessimisti, perché il pianeta si trova nella regione del sistema dove l’acqua può esistere allo stato liquido. Inoltre Vulcano è la super-Terra più vicina conosciuta e si potrà studiare con telescopi più grandi, a caccia di segni di vita. Anche la sua stella è interessante: è un po più fredda e un po’ meno massiva del Sole e ha un ciclo di attività di 10,1 anni, molto simile al ciclo solare di 11 anni. Pertanto, per Matthew Muterspaugh, della Tennessee State University, “potrebbe essere la stella ideale per ospitare una civiltà avanzata“.
L’abstract su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society