Hanno attaccato la parata militare uccidendo 29 persone e ferendone 54. È quello che è successo ad Ahvaz, nel sudovest dell’Iran, dove quattro terroristi hanno aperto il fuoco sui soldati che sfilavano per ricordare l’inizio del conflitto tra Iran e Iraq, con l’invasione del Paese da parte di Saddam Hussein. L’azione è stata rivendicata dal Movimento arabo di lotta per la liberazione di Al-Ahwaz, un gruppo attivo nella regione del Khuzestan, dove si concentra la minoranza araba degli Ahwazi. Una regione ricca di petrolio, dove sono nati vari movimenti d’insurrezione, secondo il governo iraniano sostenuti dall’Arabia Saudita e dagli Usa.
Due dei quattro assalitori sono rimasti uccisi, gli altri due sono stati arrestati. Secondo l’agenzia Irna erano vestiti con divise militari. “Terroristi reclutati, addestrati e pagati da un governo straniero hanno attaccato Ahvaz”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. “L’Iran ritiene gli sponsor dei terroristi regionali e i loro padroni statunitensi responsabili di tali attacchi”. Il governo, aggiunge il ministro, “risponderà velocemente e decisamente a difesa delle vite iraniane”. Tra le vittime un giornalista e vari militari, tra cui otto appartenenti al corpo dei Guardiani della rivoluzione.
E a distanza di qualche ora è arrivata la prima dichiarazione del presidente iraniano, Hassan Rohani: “La risposta della Repubblica Islamica dell’Iran alla più piccola minaccia sarà devastante. Coloro che danno sostegno d’intelligence e propaganda a questi terroristi dovranno risponderne”, fa sapere sul proprio sito. “Siamo indignati per questo crimine: l’attacco è un’ulteriore prova della necessità di una guerra senza compromessi contro ogni manifestazione di terrorismo”, ha scritto a Rohani in un telegramma di condoglianze il presidente russo Vladimir Putin.