Panama ha avviato la revoca dell’iscrizione dell’Aquarius dal proprio registro navale dopo la richiesta di intervento da parte del governo italiano. La denuncia è arrivata dalle ong SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere attualmente a bordo dell’imbarcazione e che oggi, poche ore dopo aver salvato 58 persone nel Mediterraneo, hanno diffuso una nota: “Siamo sconvolte dall’annuncio dell’Autorità marittima di Panama”, si legge, “di essere stata costretta a revocare l’iscrizione dell’Aquarius dal proprio registro navale sotto l’evidente pressione economica e politica delle autorità italiane. Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, alla disperata ricerca di sicurezza, ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria di Aquarius”. In contemporanea il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato che denuncerà per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chi “aiuta gli scafisti”. “Nelle ultime ore”, ha detto, “i trafficanti hanno ripreso a lavorare, riempiendo barchini e approfittando della collaborazione di qualche ong. Tra queste c’è Aquarius 2, che poco fa ha recuperato 50 persone al largo di Zuara. Altri due gommoni, con a bordo 100 immigrati ciascuno, sarebbero in navigazione. Pensare che, dopo il caso Diciotti, le partenze dalla Libia si erano azzerate! Aquarius 2 ha intralciato il lavoro della guardia costiera libica, ignorando le indicazioni. Possono cambiare nome e bandiera altre mille volte: ma per questi signori i porti italiani restano chiusi”.
La tensione con l’esecutivo italiano rimane dunque molto alta. Le ong nella nota hanno accusato direttamente il nostro governo: “Sabato 22 settembre”, si legge, “il team a bordo di Aquarius è rimasto scioccato quando ha saputo che le autorità panamensi avevano informato ufficialmente Jasmund Shipping, il proprietario della nave, della richiesta delle autorità italiane a prendere ‘azioni immediata’ contro l’Aquarius. Nel messaggio ricevuto dall’Autorità marittima di Panama – riferiscono le ong – si legge che “sfortunatamente è necessario che l’Aquarius sia esclusa dal nostro registro perché la sua permanenza implicherebbe un problema politico per il governo e per la flotta panamense in direzione dei porti europei”. Questo messaggio è arrivato nonostante l’Aquarius abbia completato con successo tutte le procedure di registrazione, essendo conforme agli standard elevati previsti dai regolamenti marittimi di Panama.
SOS Méditerranée e MSF denunciano fortemente queste azioni che dimostrano fin dove il governo italiano voglia spingersi, “mentre la sola conseguenza è che le persone continueranno a morire in mare e che nessun testimone sarà presente per contare i morti”. Le notizie dell’Autorità marittima di Panama sono arrivate mentre le équipe a bordo dell’Aquarius erano impegnate in un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale. Nelle ultime 72 ore, Aquarius ha aiutato due imbarcazioni in difficoltà e ora ha 58 persone a bordo, molte delle quali sono psicologicamente provate e affaticate dalla traversata in mare e dalle esperienze in Libia e per questo hanno bisogno urgentemente di sbarcare in un luogo sicuro come richiede il diritto internazionale marittimo. L’Aquarius ha sempre agito in piena trasparenza operando sotto il coordinamento di tutti i centri marittimi competenti e nel rispetto delle leggi marittime e delle convenzioni internazionali.