La prima versione di Android è stata presentata il 23 settembre 2008, mentre il 22 ottobre dello stesso anno arrivava sul mercato il primo telefono cellulare con il sistema operativo Google, ovvero HTC Dream. Oggi la creatura dell'azienda di Mountain View è installata su oltre l'85% degli smartphone venduti ogni anno.
Il 23 settembre 2008 Google svelava al mondo l’esistenza di Android. Sono passati 10 anni, e oggi è il sistema operativo più diffuso a livello globale, non solo in ambito smartphone. A fine 2017 infatti è avvenuto il sorpasso anche nei confronti di Windows, confermando per l’ennesima volta come il mercato PC stia arrancando rispetto a quello dei dispositivi mobili.
Google è riuscita più di qualsiasi altra azienda a intercettare un bisogno degli utenti, ovvero quello di avere accesso alla tecnologia (in questo caso gli smartphone) senza dover necessariamente spendere un patrimonio. Il successo travolgente di Android è figlio proprio della sua capacità di poter essere installato anche su dispositivi da 100 euro, una fascia di mercato mai toccata dagli iPhone di Apple.
Il primo storico smartphone Android è stato il T-Mobile G1, conosciuto in Italia e in altri paesi europei come HTC Dream. Commercializzato il 22 ottobre 2008 negli Stati Uniti (attraverso l’omonimo operatore telefonico), ad aprile del 2009 ha toccato il traguardo del milione di unità vendute, un’enormità per l’epoca. Col tempo è diventato un vero e proprio oggetto da collezione, tanto da essere estremamente ricercato nei mercatini di appassionati, disposti spesso a pagare cifre superiori ai 2.000 dollari.
HTC Dream è arrivato sul mercato equipaggiato con Android 1.0, si chiamava solo così. Dalla versione successiva, ovvero la 1.5, Google ha iniziato a impiegare i nomi di alcuni dolci. Ecco dunque Android Cupcake, Donut, Eclair, Froyo, Gingerbread, Ice Cream Sandwich, fino ad arrivare ai più recenti Oreo (versione 8.0) e Pie (versione 9.0, che sarà grande protagonista il prossimo anno).
Nel 2017 sono stati venduti 1,5 miliardi di smartphone. Di questi, oltre l’85% aveva come sistema operativo Android. Nel corso del tempo Google ha praticamente lasciato le briciole ai diretti concorrenti, che in alcuni casi hanno dovuto persino alzare bandiera bianca. È il caso di Microsoft con il suo Windows Phone, un progetto che ha riscosso un certo successo anche in Italia, ma che poi non ha saputo tenere il passo, fino a essere praticamente accantonato.
L’unico vero rivale rimane iOS di Apple. L’azienda di Cupertino segue una strategia differente, più che puntare sul numero di smartphone, cerca di guadagnare il più possibile da ogni singolo dispositivo venduto. Non a caso, spesso riesce accaparrarsi la maggior parte dei ricavi generati dall’intero settore, consentendole di spingere i listini degli iPhone ben oltre i 1.000 euro.
Sembra quasi paradossale, ma in realtà Google è riuscita a realizzare quello che è stato uno dei sogni di Steve Jobs. Il compianto fondatore di Apple, fin dai tempi del primo computer Mac (datato 1984), ha sempre avuto l’ambizione di portare i dispositivi della propria azienda in ogni casa del mondo. I prezzi di vendita degli iPhone e dei suoi fratelli però hanno spinto l’azienda di Cupertino a rivolgersi a precise tipologie di utenti, mentre Android ha introdotto quella che è stata definita la democratizzazione dello smartphone – l’oggetto tecnologico che ha cambiato il mondo nell’ultimo decennio.