A due mesi dagli arresti domiciliari il presidente della Regione Basilicata, che non si è mai dimesso ma è stato sospeso per gli effetti della legge Severino, è tornato in libertà. Elezioni regionali a gennaio 2019 per il nuovo governatore
A due mesi dagli arresti domiciliari (6 luglio) il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd) che non si è mai dimesso ma è stato sospeso per gli effetti della legge Severino, è tornato libero. Il gip di Matera, Angela Rosa Nettis, ha disposto il divieto di dimora a Potenza. Una decisione che arriva a quattro giorni dalla conclusione delle indagini sugli ipotizzati concorsi truccati e nomine pilotate nella sanità lucana. L’operazione “Suggello”, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dal pm di Matera, Salvatore Colella, portò all’arresto in carcere di due persone, ai domiciliari per altre 20 e a otto obblighi di dimora, su disposizione del gip Nettis. Pittella ha sempre escluso ogni responsabilità.
Il Tribunale del riesame aveva rigettato il ricorso di Pittella, confermando gli arresti domiciliari sostenendo che poteva ancora inquinare le prove: ora il governatore aspetta il giudizio della Corte di Cassazione. L’inchiesta ha provocato un “terremoto politico” mai avvertito in Basilicata, accelerando le elezioni regionali, la cui data potrebbe essere il 20 gennaio 2019. Le indagini, secondo chi indaga, hanno portato alla luce un sistema per governare con precisione ogni movimento significativo nel settore della sanità lucana, con interventi e richieste di raccomandazione provenienti da ogni ambiente, anche religioso. In particolare secondo gli inquirenti esisteva una “lista verde” dei raccomandati del governatore. Tornano liberi anche Vito Montanaro, ex direttore generale della Asl di Bari, e Luigi Frucio, ex responsabile anticorruzione della stessa Asl, sempre su ordine del gip che ha accolto le istanze presentate dai difensori dei due indagati, gli avvocati Beppe Modesti, Giancarlo Chiariello e Nicola Ricco. Gli arresti domiciliari sono stati revocati per cessate esigenze cautelari. Stando all’ipotesi accusatoria, Montanaro sarebbe intervenuto per agevolare il posizionamento “utile” in graduatoria di Fruscio nel concorso indetto nel giugno 2017 per un posto da dirigente alla Asm, ottenendo anche le tracce della prova. Ai due indagati si contestano i reati di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.
Intanto alle prossime consultazioni – la data dovrebbe essere il 20 gennaio 2019 – il centrodestra si presenterà unito con un candidato governatore che dovrebbe essere scelto da FI nella società civile e potrebbe vincere per la prima volta in una regione da sempre guidata dal centrosinistra. Per ora tre le candidature ufficiali: Antonio Mattia (M5S), Maurizio Bolognetti (Radicale), Carmen Lasorella, alla guida di LuCi (Lucani insieme). Il M5s però chiede le elezioni subitO. “Lo avevamo già denunciato nei giorni scorsi e lo vogliamo ribadire con ancora più forza oggi: la Regione Basilicata è in ostaggio. Bloccata dai giochi di potere del suo presidente” affermano i parlamentari della Basilicata, i deputati Mirella Liuzzi, Gianluca Rospi e Luciano Cillis e i senatori Vito Petrocelli, Saverio De Bonis, Agnese Gallicchio, Arnaldo Lomuti. “Il governatore Marcello Pittella ha ricevuto questa mattina dal gip di Matera il divieto di dimora a Potenza, nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lucana. Siamo dunque arrivati al paradosso: Pittella, già sospeso dalla carica per la legge Severino, adesso è sostanzialmente in esilio. Quanto dovremo andare ancora avanti con questa situazione? Se non ci fossero di mezzo i cittadini lucani sarebbe una barzelletta. Il Consiglio regionale è in scadenza, il governatore in esilio, eppure ancora non c’è la data delle elezioni. Diciamo basta e pretendiamo di andare subito al voto”.