Stavano lavorando attorno al carrello ferroviario quando è esploso il vano motore di un macchinario con gru utilizzato per la manutenzione dei binari: tre operai sono rimasti feriti, riportando diverse ustioni, uno in modo grave, nelle vicinanze della stazione di Belluno. I vigili del fuoco sono intervenuti con tre squadre per mettere in sicurezza il mezzo e prestare i primi soccorsi: l’operaio più grave è stato trasportato con l’elisoccorso al centro grandi ustioni dell’ospedale di Padova, dove è stato ricoverato anche un altro dei feriti. Il terzo operaio, invece, con ustioni meno gravi, è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Belluno. La zona dell’esplosione è lontana diverse centinaia di metri dall’area passeggeri della stazione. “La solidarietà va a chi è rimasto ferito e ai familiari che stanno vivendo momenti di dolore e di apprensione” ha dichiarato il sindaco Jacopo Massaro, durante un sopralluogo in stazione.
Massaro ha concluso: “Sulla questione della sicurezza sul lavoro si continua a parlare, ma concretamente si agisce poco, con molte norme e poca praticità, e così ancora oggi siamo qui a soffrire e a sperare per le sorti di tre lavoratori”.
Il comandante dei vigili del fuoco Girolamo Bentivoglio Fiandra, insieme con il funzionario di turno hanno coadiuvato i soccorsi fino alla messa in sicurezza dell’area interessata. Ancora non si conoscono le cause dell’esplosione.
Cronaca
Belluno, esplosione in un cantiere vicino alla stazione: tre operai gravemente ustionati
I due più gravi sono stati ricoverati al centro grandi ustioni dell'ospedale di Padova, il terzo invece è stato trasportato al pronto soccorso. Il sindaco Jacopo Massaro, durante un sopralluogo, ha espresso la sua vicinanza ai feriti e alle loro famiglie: "Si parla di sicurezza, ma concretamente si agisce poco"
Stavano lavorando attorno al carrello ferroviario quando è esploso il vano motore di un macchinario con gru utilizzato per la manutenzione dei binari: tre operai sono rimasti feriti, riportando diverse ustioni, uno in modo grave, nelle vicinanze della stazione di Belluno. I vigili del fuoco sono intervenuti con tre squadre per mettere in sicurezza il mezzo e prestare i primi soccorsi: l’operaio più grave è stato trasportato con l’elisoccorso al centro grandi ustioni dell’ospedale di Padova, dove è stato ricoverato anche un altro dei feriti. Il terzo operaio, invece, con ustioni meno gravi, è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Belluno. La zona dell’esplosione è lontana diverse centinaia di metri dall’area passeggeri della stazione. “La solidarietà va a chi è rimasto ferito e ai familiari che stanno vivendo momenti di dolore e di apprensione” ha dichiarato il sindaco Jacopo Massaro, durante un sopralluogo in stazione.
Massaro ha concluso: “Sulla questione della sicurezza sul lavoro si continua a parlare, ma concretamente si agisce poco, con molte norme e poca praticità, e così ancora oggi siamo qui a soffrire e a sperare per le sorti di tre lavoratori”.
Il comandante dei vigili del fuoco Girolamo Bentivoglio Fiandra, insieme con il funzionario di turno hanno coadiuvato i soccorsi fino alla messa in sicurezza dell’area interessata. Ancora non si conoscono le cause dell’esplosione.
Articolo Precedente
Firenze, studentessa di 21 anni picchiata e violentata: fermato 25enne senza fissa dimora
Articolo Successivo
Incendio Pisa, sul monte Serra in fiamme 600 ettari e 700 sfollati: chiuso aeroporto Galilei
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Cecilia Sala, Teheran gela il governo: “Trattata bene, ora rilasciate Abedini”. Pressing Usa: “L’iraniano resti in cella”. E Meloni incontra la madre della cronista
Mondo
La chiamata della cronista alla famiglia: “Dormo a terra, mi hanno sequestrato anche gli occhiali”
Fatti quotidiani
Per il 2025 regala o regalati il Fatto! Abbonamento a prezzo speciale, l’offerta fino al 6 gennaio
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "È quello che abbiamo chiesto. Ma capire è una parola inutile. Io non capisco niente e chi ci capisce è bravo. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Magari, capire qualcosa mi piacerebbe". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono se la giornalista potrà avere altre visite da parte dell'ambasciata.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Nella telefonata di ieri "avrei preferito notizie più rassicuranti da parte sua e invece le domande che ho fatto... glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo, le ho chiesto se ha un cuscino pulito su cui appoggiare la testa e mi ha detto 'mamma, non ho un cuscino, né un materasso'". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "No, dopo ieri nessun'altra telefonata". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, ai cronisti dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. "Le telefonate non sono frequenti. E' stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che era stata arrestata, poi c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice, ieri è stato proprio un regalo inaspettato. Arrivano così inaspettate" le telefonate "quando vogliono loro. Quindi io sono lì solo ad aspettare".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Questo incontro mi ha fatto bene, mi ha aiutato, avevo bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere...". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, lasciando palazzo Chigi dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Cerca di essere un soldato Cecilia, cerco di esserlo io. Però le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni, che non ha compiuto nulla, devono essere quelle che non la possano segnare per tutta la vita". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
"Poi se pensiamo a giorni o altro... io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è solo un'eccellenza italiana, non lo sono solo il vino e i cotechini". Le hanno detto qualcosa sui tempi? "Qualche cosa - ha risposto -, ma cose molto generiche, su cui adesso certo attendo notizie più precise".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "La prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia, di cui io non piango, non frigno e non chiedo tempi, perché sono realtà molto particolari". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala, dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Adesso, assolutamente, le condizioni carcerarie di mia figlia". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono quali siano le sua maggiori preoccupazioni. "Lì non esistono le celle singole, esistono le celle di detenzione per i detenuti comuni e poi le celle di punizione, diciamo, e lei è in una di queste evidentemente: se uno dorme per terra, fa pensare che sia così...".