Politica

Dl Salvini, l’opposizione del Pd è un tweet di Martina (e di pochi parlamentari). Fico: “Non si può usare solo il bastone”

L'approvazione del provvedimento in consiglio dei ministri non ha provocato alcuna levata di scudi da parte delle opposizioni, nonostante la presentazione del provvedimenti nelle scorse settimane fosse stata accompagnata da aspre polemiche

Un tweet del segretario Martina, uno dell’ex presidente del Senato Pietro Grasso, la presa di posizione di Civati e di Fratoianni e poco altro. L’approvazione del cosiddetto decreto Salvini in consiglio dei ministri non ha provocato alcuna levata di scudi da parte delle opposizioni, nonostante la presentazione del provvedimenti nelle scorse settimane fosse stata accompagnata da aspre polemiche. Chi, ad esempio, si aspettava accuse veementi da parte del Partito democratico è rimasto deluso: si è dovuto accontentare di un cinguettio del segretario reggente e delle note stampa di una pletora di parlamentari. “Con #DecretoSalvini più insicurezza e più clandestinità. Meno diritti e meno doveri. Così il paese rischia” ha scritto su Twitter Maurizio Martina, subito seguito dai vari Boccia, Fiano, Magorno, Cirinnà. A commentare il decreto legge è anche il presidente della Camera, Roberto Fico: “La sicurezza si costruisce tramite la costruzione di altri diritti, come quello all’istruzione, all’acqua pubblica, a vivere in una città sana – ha dichiarato a Presa Diretta – Prendere il tema solo dalla parte del bastone significa fare una politica securitaria e non di sicurezza”

Tutti sulla stessa linea d’onda. Più velenosa la considerazione di Pippo Civati, fondatore di Possibile. “Proponevano Gino Strada presidente della Repubblica e sono finiti a votare il decreto Salvini sulla sicurezza. I 5 Stelle hanno così aderito all’estrema destra – ha scritto Civati – trasformandosi in una costola del salvinismo. Il voto all’unanimità, che è stato volutamente sottolineato, conferma che non c’è stata alcuna opposizione, nessuna volontà di arginare le proposte inaccettabili della Lega – ha aggiunto – Ne ha fatta di Strada il Movimento per approdare tra le braccia di Salvini. Il presidente del Consiglio Conte si è affannato a garantire che non sono stati toccati i diritti fondamentali. Quegli stessi – ha concluso – che il suo governo sta calpestando da mesi. La svolta verso l’estrema destra è ormai confermata, messa nero su bianco su un decreto brutale”.

Di pericolosa svolta a destra ha parlato anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, secondo cui si tratta di “un’involuzione autoritaria molto pericolosa, una torsione a destra forte in violazione dell’impianto democratico delle libertà civili e della Costituzione. Di fronte a questo credo si debba mettere in campo una mobilitazione forte, democratica e popolare”. A Twitter è affidato il commento di Pietro Grasso: “Lo chiama #DecretoSalvini – per vantarsi del successo sui social (wow) – ma si legge #DecretoRazzista. I #5Stelle approvano all’unanimità e si consegnano alla #Lega mani e piedi. Il tutto sulla pelle dei più deboli. Saremo fermamente contro” ha scritto l’ex presidente del Senato. Nel merito, invece, l’accusa di Nicola Fratoianni (Leu): “Serviva proprio un decreto di questo governo che cancellasse le poche cose buone fatte in Italia per l’accoglienza e i fenomeni migratori come il sistema Sprar/Enti Locali – ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana – Serviva proprio un decreto che collegasse in modo arbitrario e sbagliato le migrazioni e la sicurezza, che fa poco o niente contro la criminalità organizzata e a sostegno delle forze dell’ordine. Serviva proprio un decreto così – ha concluso – un decreto razzista a costo zero, al premier Salvini e ai suoi subordinati del M5S per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla realtà che non riescono a mantenere le promesse elettorali fatte agli italiani”.