Abhilash Tomy, 39 anni, stava partecipando alla gara che prevede il giro del mondo in solitaria quando era stato sorpreso da una tempesta con vento a 70 nodi e onde alte fino a 24 metri
Dopo quattro giorni alla deriva nella sua barca Thuriya, ferito senza poter bere e mangiare, è stato salvato Abhilash Tomy, il capitano di Marina indiano, 39 anni, che stava partecipando al Golden Globe Race. Una corsa contro il tempo a cui hanno partecipato diversi Paesi, ma alla fine è stato il peschereccio francese Osiris, partito dall’isola di Reunion a raggiungere il velista a 1900 miglia a sud ovest delle coste australiane di Perth dopo che era rimasto ferito durante una tempesta. “È cosciente e al sicuro, gli sforzi di soccorso sono stati ritardati a causa di onde alte 8-10 metri e forti venti” ha reso noto un portavoce della Marina Militare. Il ministro della Difesa indiano Nirmala Sittharaman ha confermato su Twitter che il capitano verrà portato alle Mauritius per ricevere le cure necessarie .
REPORT JUST IN from JRCC they have him BRAVO!! OSIRIS AND ALL INVOLVED! They have Tomy Onboard and he is conscious and talking…FANTASTIC NEWS..WELL DONE ALL INVOLVED INCREDIBLE NEWS!!!!https://t.co/w0ykzwrfX3
— Golden Globe Race 2018 (@ggr2018official) 24 settembre 2018
Tomy stava partecipando alla gara che prevede il giro del mondo in solitaria quando, venerdì scorso, ha dovuto affrontare una tempesta – vento a 70 nodi e onde alte fino a 24 metri – riuscendo a sopravvivere, ma rimanendo ferito: l’albero della sua barca si è spezzato, cadendogli addosso. Rimasto bloccato, senza potersi muovere, Tomy è riuscito ad inviare un unico messaggio con cui chiedeva aiuto, spiegando di non riuscire a raggiungere il telefono satellitare.
La sua imbarcazione è stata quindi prima individuata da due P8 Poseidon, uno dell’aviazione australiana e l’altro dell’esercito indiano, che però non erano riusciti a mettersi in contatto con il comandante 39enne, facendo supporre il peggio. Abhilash Tomy nel 2013 è stato il primo indiano a sostenere la Golden Globe Race, conquistandosi il soprannome di Pi – dal celebre film – perché riuscì a sopravvivere per due settimane senza acqua, trasformando in potabile quella del mare, portando a termine la competizione.