Mangiava il pesce che riusciva a pescare, lo cucinava accendendo il fuoco con il legno della zattera in cui si trovava e beveva l’acqua del mare che filtrava con i vestiti. Così, Aldi Novel Adilang, 19enne indonesiano è riuscito a sopravvivere per 49 giorni alla deriva nell’Oceano Pacifico. Il 14 luglio scorso, infatti, una tempesta ha spezzato le corde che tenevano ancorata al fondale la capanna galleggiante dei pescatori dove si trovava il ragazzo. A salvarlo è stata una nave panamese che lo ha individuato al largo delle acque di Guam il 31 agosto. Adilang ha raggiunto così il Giappone il sei settembre per poi partire, due giorni dopo, per l’Indonesia ricongiungendosi con la sua famiglia.

“Ha detto che era spaventato e piangeva spesso mentre andava alla deriva. Ogni volta che vedeva una grande nave era fiducioso, ma più di dieci navi lo hanno superato senza vederlo, e nessuna si è fermata”, ha spiegato al Jakarta Post il diplomatico indonesiano Fajar Firdaus. Nonostante gli sforzi del 19enne per rendersi visibile, infatti, nessuna delle navi che gli sono passate vicino riusciva ad intravedere la zattera. Fino a quando, Aldi è riuscito a lanciare un segnale radio come gli aveva insegnato un amico: la sua richiesta di aiuto è stata così intercettata dalla nave Arpeggio che ha attraccato a Tokuyama l’8 settembre. Le autorità giapponesi lo hanno lasciato entrare nel paese con la motivazione che era stato protagonista di un “disastro”: soccorso e curato, il suo rientro è stato organizzato dal consolato indonesiano.

La capanna galleggiante dove Aldi si trovava – chiamata rompong, in Indonesia – è usata dai pescatori come appoggio e il giovane si trovava lì, al momento della tempesta, per tenere accese le le lampade che attraggono i pesci.

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