È prevista, martedì 25 settembre alle 9.30, la prima udienza per l’incidente probatorio nell’ambito delle indagini sul crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale crollato lo scorso 14 agosto causando la morte di 43 persone. Per evitare contestazioni, ma anche l’accesso ai curiosi, il presidente del Tribunale ha disposto un sevizio d’ordine gestito dai carabinieri e dalla società di vigilanza che si occupa della sicurezza di palazzo di giustizia.

L’udienza, a porte chiuse, si svolgerà nell’aula bunker e potranno partecipare i familiari delle vittime e i feriti, insieme ai legali, oltre che i 22 indagati (tra persone fisiche e società di ministero delle Infrastrutture, Autostrade, Provveditorato e Spea). Il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini, dopo avere verificato la correttezza delle notifiche alle persone interessate, conferirà l’incarico ai tre periti nominati lo scorso 13 settembre e darà un termine per le conclusioni (per un periodo che va da 30 giorni a 3 mesi).

I tre periti, Gianpaolo Rosati (docente di ingegneria al Politecnico di Milano), Massimo Losa (dell’università di Pisa) e Bernhard Elsener (dell’ateneo di Zurigo), esperti di ingegneria delle costruzioni e della conservazione dei materiali, dovranno in pratica analizzare i monconi del viadotto e i reperti raccolti e catalogarne altre in vista della futura demolizione. Sarà questo l’atto alla cui conclusione potranno partire le tanto attese demolizioni. La perizia sulle cause vere e proprie della tragedia verrà effettuata in un secondo momento, con un nuovo incidente probatorio, e non è escluso che per quella occasione il numero degli indagati possa aumentare.

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