Da oggi in Regione Lazio si potrà aggirare il limite di spesa dei contratti a tempo determinato. Questo grazie ad un subemendamento presentato dalla giunta Zingaretti e approvato lunedì 24 settembre durante le votazioni della legge di semplificazione (collegato al bilancio). “Due commi – denuncia il consigliere regionale M5S Valentina Corrado – contrastano con la legge nazionale del 2010 che impone alle regioni un limite di spesa per il personale a tempo determinato del 50% rispetto a quella sostenuta nel 2009. Questo per mettere una toppa allo sforamento del tetto massimo da parte del presidente Zingaretti”.
Lo sforamento di spesa per i contratti a tempo determinato coinvolge il personale degli uffici di diretta collaborazione (personale dell’ex segretariato generale, delle segreterie degli assessori, del presidente, del gabinetto e del Consiglio regionale). Per queste figure dal 2008 al 2017 sono stati spesi quasi 53 milioni di euro in più rispetto al tetto di spesa indicato dal Ministero dell’Economia. Oltre 20 milioni solo nella precedente giunta Zingaretti (2013-2017) secondo la Fedirets DirerLazio, sindacato dei dirigenti regionali che, dopo aver presentato un esposto alla Corte dei Conti ora ha segnalato la vicenda al Mef. “Con questo subemendamento – sostiene il segretario regionale del sindacato Roberta Bernardeschi – viene sostanzialmente eliminata la distinzione tra incarichi fiduciari e dipendenti di ruolo. Non vi è più un tetto di spesa distinto per i contratti a tempo determinato e per i dipendenti di ruolo. Questo in teoria, permetterebbe in futuro di aumentare a dismisura gli incarichi fiduciari e le consulenze esterne che spesso sono di natura politica”.
Il sindacato ha segnalato immediatamente il subemendamento in questione al Mef sottolineando lo sconcerto per “come la Regione Lazio, nell’inerzia delle istituzioni deputate al controllo, continui a gestire la propria spesa con procedure in contrasto con le norme nazionali relative alla compatibilità della stessa, nonché in violazione dei Ccnl del personale e della dirigenza”.
La consigliera M5S Corrado ha intenzione di segnalare la questione alla Corte dei Conti, sottolineando inoltre che una norma di così tal impatto per le casse regionali non può essere presentata in forma di subemendamento, il cui testo non è correggibile.