Alla fine le voci di corridoio di ieri si sono rivelate fondate: il Motor Show non si farà a dicembre e non si farà a Bologna. E, inevitabilmente, cambia anche denominazione, diventando “Motor Show Festival – Terra di Motori”. La nuova manifestazione andrà “in onda” dal 16 al 19 maggio 2019, in quel di Modena. L’ufficialità del trasloco arriva dal direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone.
Non è tutto, l’esposizione cambierà anche format, coinvolgendo tutte le realtà motoristiche del territorio modenese, il cuore della famosa “Motor Valley”: dal circuito di velocità ai musei dei vari costruttori, come ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ha svelato come le case automobilistiche siano (apparentemente) entusiaste delle novità: “Sarei felice se le cinque case più importanti del mondo collaborassero, se si muoverà la Ferrari sono sicuro che le altre andranno dietro”.
Nonostante dietro le quinte continuerà a esserci BolognaFiere, il trasloco a Modena “è una scelta definitiva che vuole trasformarlo nell’appuntamento principale in Italia a livello dei motori”, sostiene Bruzzone: “Avevamo una decina di case automobilistiche che avevano aderito a Bologna, come il gruppo FCA: ora vedremo per Modena. Pensiamo per i ricavi a un ‘break even’ già dalla seconda edizione. Ci saranno, naturalmente, i costruttori”.
Va detto che questo cambio di programma arriva in un momento di profonda crisi per i tradizionali saloni automobilistici, alle prese con molte defezioni degli espositori e con una risposta del pubblico più timida che in passato. Da qui la necessità di rinnovare la formula organizzativa. E, nel caso specifico, la scelta di Modena sembra obbligata: si trova a 30 minuti di distanza da Bologna, è ben collegata alle principali arterie di comunicazione e in grado di organizzare eventuali mezzi speciali, treni, transfer. Inoltre il comune emiliano vanta un autodromo capace di ospitare parte dello spettacolo, delle performance e dei test drive che da sempre accompagnano il Motor Show.