Otto agenti contusi e un materasso dato alle fiammele. È terminata così la protesta di alcuni detenuti all’interno del carcere di Busto Arsizio (Varese). Secondo quanto riporta Varesenews intorno a mezzogiorno gli agenti della Polizia penitenziaria in servizio sono intervenuti perché due detenuti litigavano. Uno dei due ha dato fuoco alle piccole bombole di gas utilizzate da chi è in cella per i pasti. Un’azione che scatenato un effetto domnio. Altri detenuti, cittadini nordafricani, lo hanno imitato e hanno iniziato a lanciare bombolette di gas dalle celle contro i poliziotti. I poliziotti, secondo quanto riporta il sito, hanno impiegato un’ora a sedare gli animi: “Otto agenti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso per aver accusato i sintomi di intossicazione e per aver riportato varie contusioni nell’azione di contenimento dei detenuti” ha riferito a Varesenws la Uil Polizia Penitenziaria.
“Voglio ringraziare tutti gli agenti che sono intervenuti – ha dichiarato il direttore della struttura, Orazio Sorrentini -. È stato solo grazie alla loro preparazione e professionalità che si è fronteggiata una situazione che non ha mai avuto precedenti simili. Ora i detenuti identificati come responsabili della vicenda sono stati isolati e ne chiederemo presto il trasferimento”. Nel 2013 la corte di Strasburgo aveva condannato l’Italia per il trattamento inumano riservato alle persone in cella nelle carceri di Busto e Piacenza perché costrette a stare in circa in tre metri quadrati ognuna. “Abbiamo otto colleghi in ospedale, fin quando dovremo sopportare questa situazione?”, ha dichiarato il segretario regionale del sindacato Sappe, Alfonso Greco. “La rivolta è partita a seguito di una lite, fortunatamente contenuta dal personale che ha spento il principio di incendio”, ha aggiunto. Greco ha spiegato che “il 2 ottobre prossimo, a San Vittore, ci sarà una manifestazione della Penitenziaria per protestare contro le condizioni in cui si è costretti a lavorare“.