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Legittima difesa, blitz di Grasso fa allungare i tempi: ddl dovrà essere discusso in commissione e pure in Aula

L'ex presidente del Senato ha raccolto le firme necessarie per far sì che il provvedimento sia discusso secondo l'iter tradizionale e non in modo più veloce (come previsto dal nuovo regolamento di cui era stato promotore). La Russa: "Il tentativo della sinistra è quello di non far passare mai questa legge, come avvenne nella scorsa legislatura, ma allora aveva i numeri per farlo. Ora no"

Si allungano i tempi per il disegno di legge sulla legittima difesa dopo il blitz di Pietro Grasso in commissione Giustizia del Senato. L’ex presidente del Senato e ora parlamentare di Leu ha infatti raccolto le firme necessarie per chiedere che il testo sia esaminato in sede referente e non più in sede redigente come prevede il nuovo regolamento (di cui fu promotore lo stesso Grasso circa un anno fa). Che cosa significa? Che il provvedimento dovrà superare l’esame sia della commissione che dell’assemblea, invece di andare in Aula solo per un voto finale. Ovvero nella pratica, tempi dilatati e più possibilità di fare modifiche. Ora la Conferenza dei Capigruppo, ha spiegato il presidente di turno La Russa, dovrà fissare una data per la conclusione dell’esame del testo in commissione.

L’articolo 36 (3 comma) del Regolamento del Senato prevede infatti che: “fino al momento della votazione finale da parte dell’Assemblea, il disegno di legge è sottoposto alla procedura normale di esame e di approvazione qualora ne facciano richiesta il governo o un decimo dei componenti del Senato, o un quinto dei componenti della Commissione, o quando si verifichi l’ipotesi prevista dai commi 5 e 6 dell’articolo 40. In caso di riassegnazione del disegno di legge in sede referente la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari fissa il termine per la conclusione dell’esame in Commissione”. E a sottoscrivere la richiesta di Grasso di passaggio dalla sede redigente alla referente sono stati i senatori del Pd Monica Cirinnà, Giuseppe Cucca, Valeria Valente e Julia Unterberger (Autonomie).

“Si è rallentato l’iter normale di una legge attesa dalla stragrande maggioranza degli italiani”, ha commentato il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, “mentre si era deciso che la commissione potesse consegnare all’Aula un testo già pronto per la votazione finale. Dopo tante discussioni, avere più tempo per gli emendamenti in realtà nasconde la volontà di non dare agli italiani una legge che regolamenti in maniera chiara e precisa il diritto di potersi liberamente difendere se aggrediti in casa”. E sui tempi conclude: “E’ molto probabile che l’esame del testo slitti a dopo la sessione di bilancio. Il tentativo della sinistra è quello di non far passare mai questa legge, come avvenne nella scorsa legislatura, ma allora aveva i numeri per farlo. Ora no. Se il governo farà il suo dovere, la sinistra non potrà bloccarlo di nuovo. La legge verrà comunque alla luce”.