Anche i bambini di sette anni riescono ad aggirare i controlli introdotti da Apple, e continuano a usare i loro dispositivi come meglio credono
Chi ha un iPhone o un iPad ed è genitore ha tirato un sospiro di sollievo quando ha saputo che – con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo – sarebbero state introdotte funzioni per limitarne l’uso ai bambini. Grazie a iOS 12, infatti, si può regolare il tempo concesso ai ragazzi, usando il proprio iPhone come centro di controllo per decidere in quali momenti del giorno possono usare l’iPhone o l’iPad, e per quanto tempo. È anche possibile stabilire che cosa possono fare, per esempio tra social network e videogiochi, ed eventualmente agire sulla singola applicazione. I ragazzi però hanno già trovato modi per aggirare i limiti, e l’hanno fatto anche i bambini – in almeno un caso il piccolo ribelle ha solo sette anni.
Superare i limiti però è piuttosto semplice, un vero e proprio gioco da bambini a quanto pare. I ragazzi hanno scoperto per esempio che si può disinstallare l’app bloccata, e poi scaricarla di nuovo per azzerare il timer e ricominciare a usarla come niente fosse. È esattamente ciò che ha fatto un bambino di sette anni, suscitando l’ammirazione del padre.
In un altro caso un genitore ha chiesto aiuto sul forum Apple per risolvere il problema: suo figlio ha capito che bastava modificare ora e data per superare l’ostacolo. In un altro caso il ragazzo ha usato l’integrazione di Youtube in iMessage per continuare a vedere i suoi video preferiti dopo lo scadere dell’ora limite.
Alcuni dei genitori in questione si sono detti preoccupati, altri divertiti, ma il quadro che ne emerge sembra proprio quello di una battaglia persa. Se i ragazzi possono ottenere qualcosa dalla tecnologia che hanno in mano, difficilmente i genitori li potranno fermare.
“Non c’è applicazione, sistema operativo, proxy, scanner o firewall, nessuna impostazione che potrà mai fermare un ragazzino determinato“, ha scritto un genitore sul forum di Apple, che a quanto dice lavora nel settore della cybersicurezza (e si suppone dunque sia preparato sul tema).
“È una corsa alle armi che non si può vincere con la tecnologia. Trovi un’impostazione, loro trovano il modo di aggirarla. Apple aggiorna, loro trovano un nuovo punto debole”, continua questo genitore. La soluzione che consiglia è quella più tradizionale: “Prendete loro i telefoni. Metteteli in una scatola. Sedetevi sulla scatola e fate la guardia. Magari prendete un case bloccasegnale. Guardateli piangere […] e fate finta di essere sordi. […]. Non mostrate debolezza, Apple non ci aiuterà. Apple e Facebook hanno bisogno di quelle ore di schermo, e quindi nemmeno loro ci aiuteranno. […] PS: anche noi genitori dovremmo probabilmente mettere via il telefono alle 23:00”.
Un piccolo manifesto del genitore moderno, scritto d’istinto. Non è certo la voce di un educatore professionista né quella di un insegnante navigato, ma è abbastanza facile capire che cosa spinga un padre o una madre a pensare e dire certe cose.