L'accusa si riferisce alla promozione di una dipendente comunale che secondo il pm venne resa dirigente senza procedura pubblica. Per il pm si configurano i reati di abuso d'ufficio e falso ideologico. È il terzo procedimento per Cosimo Consales, già condannato in primo grado per abuso d'ufficio nel 2017 e per corruzione nel 2018
Una promozione con raddoppio di stipendio conferita senza procedura pubblica. Questa l’ipotesi accusatoria con cui la Procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio e falso ideologico di Cosimo Consales e Angela Carluccio, entrambi ex sindaci di Brindisi e oggi ritirati dalla politica.
Secondo l’accusa, i due amministratori – con condotte separate – avrebbero provocato un ingiusto vantaggio a Maria Rosaria Rubino, dipendente comunale, promuovendola a dirigente dell’Ufficio di piano di Brindisi 1 in violazione delle norme sugli enti locali che prevedono una procedura ad evidenza pubblica. Promozione che fruttò alla Rubino – estranea all’inchiesta – un raddoppio del compenso annuale: da 26.634 a 52.552 euro. Il Comune di Brindisi, ritenuto dalla Procura parte lesa, potrà scegliere se costituirsi parte civile nell’udienza preliminare fissata il 17 gennaio 2019.
L’indagine ha preso le mosse da un esposto presentato in Procura a maggio 2017 da due ex consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Stefano Alparone ed Elena Giglio. Il falso ideologico commesso dai due sindaci, secondo il pm Pierpaolo Montinaro, consiste nell’aver attestato in diverse occasioni che, nella delibera di Giunta, Maria Rosaria Rubino era stata già indicata come responsabile dell’ufficio di Piano, circostanza non rispondente al vero. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra il 2012 e il 2016.
Mentre per Angela Carluccio – in carica per soli 11 mesi tra il 2016 e il 2017 – è il primo procedimento giudiziario, Cosimo Consales, sindaco dal 2012 al 2016, ha due processi aperti. In entrambi è stato condannato due volte in primo grado: il tribunale li ha comminato una pena a un anno e sei mesi nel 2017 per abuso d’ufficio (assolto invece dalle accuse di concussione e truffa) e una seconda a 4 anni e 4 mesi lo scorso 19 giugno per corruzione, con la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Consales, dopo gli arresti con l’accusa di corruzione nel febbraio 2016, e la conseguente sospensione dall’ufficio di sindaco, è tornato a svolgere la professione di giornalista, scrivendo per il sito Brindisitime.it.