“Non credo che cambieranno la legge 194, ci sarebbe la rivolta. Ma cambieranno la cultura. E volte le leggi possono essere vanificate nella loro applicazione”. Sono le parole di Livia Turco, ex ministra della Salute, a margine del convegno Non tornare indietro: molto più di 194! oggi alla Camera dei Deputati a Roma nella giornata internazionale per l’aborto sicuro. “Per evitare che vincano Pillon o Fontana – che dicono cose orrende – serve un ampio schieramento progressista di donne”, dice Turco.

Questo governo “è più sfacciato, arrogante, palese. Finalmente ha l’aspetto del nemico e noi ci faremo avanti”, dice Lisa Canitano, ginecologa e già candidata alla Regione Lazio per Potere al Popolo. “La ministra Grillo si sta contraddistinguendo per il nulla”, tuona Livia Turco. “Non ha mai risposto al nostro invito qui”, spiega Marina Toschi, vicepresidente dell’Associazione ginecologi territoriali, dalla Rete nazionale Molto+di194 per portare avanti sia la petizione sulla gratuità dei contraccettivi, “che non ha ancora avuto risposte da parte delle istituzioni preposte”, sia la petizione sull’aborto farmacologico. “Ma le manderemo una video-lettera”.

Il diritto all’aborto “avrà sempre i suoi detrattori”, dice Mirella Parachini, ginecologa responsabile del servizio IVG dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma “Ma è il diritto alla salute riproduttiva, in cui l’aborto è la soluzione a una gravidanza non prevista e oggi, che è la giornata internazionale per l’aborto sicuro, deve rappresentare una procedura medica garantita per la salute delle donne”.

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Le parole di Cattaneo al GF Vip non sono più sessiste di quelle di Libero su Zanza. Il problema è culturale

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Giornata per l’aborto, “sessualità in Italia? Affidata alla ‘naturalità’, non ai contraccettivi. Se arriva un figlio, si tiene”

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