Intemerata furibonda dell’economista Giuliano Cazzola contro il governo gialloverde, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, gli elettori della Lega e del M5s. Ospite de “L’Ialia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, Cazzola commenta, in primis, la scelta del titolare del Tesoro Giovanni Tria di accettare l’innalzamento del deficit fino al 2,4%: “Me lo aspettavo, perché era molto improbabile che un ministro dell’Economia, che, peraltro, è come il papa di Stalin e non ha divisioni sul campo, potesse condizionare la politica di un governo che ha finalità assolutamente devastanti. Conosco Tria da 30 anni. Sono deluso dal fatto che abbia accettato di coprire il sedere di questi qua. Poi, cosa volete farci? Lui non ha la personalità che avevano Padoa Schioppa o Padoan e quindi non è che le sue dimissioni sortirebbero effetti importanti. Questo Tria non lo conosceva nessuno, non è Tremonti”. E aggiunge: “Tutto sommato, è meglio così. L’Italia beva la sua coppa di veleno fino alla fine perché l’unica speranza di liberarsi di questi è che falliscano sul piano economico. Gli italiani se lo meritano perché li hanno votati. Del resto, ci siamo liberati del fascismo con la Seconda Guerra Mondiale. Come ha detto giustamente Macron, i valori di questi sono il nazionalismo, l’identitarismo, il razzismo, il sovranismo. Sui social, poi, ti massacrano e ti uccidono. E le minacce che stanno facendo ai funzionari, che devono eseguire quello che dicono loro? Sono degli arroganti, se ne fregano di tutto, hanno un atteggiamento sprezzante” – continua – “Chi è che si può fidare di questi? Questi vanno combattuti per quello che sono. Ma non sono il solo a vedere il pericolo con questi. Forse io sono stato uno dei primi a vederlo. Questi si sono presentati sulla scena internazionale mandando tutti a fare in culo. Ma io non me la prendo mica con loro, ce l’ho coi loro elettori. Voglio vedere gli italiani davanti al bancomat a prelevare 50 euro al giorno. Andate a cercarvi su youtube il video di Mussolini il 18 settembre 1939 a Trieste con la piazza stracolma e la folla acclamante, quando annunciava l’avvio delle leggi razziali”. Poi accusa di “razzismo” l’atteggiamento del M5s nei confronti degli ex parlamentari per via del taglio dei vitalizi. E chiosa: “Se uno vota per un partito che dice ‘Fuori i negri’, non è colpa mia ma colpa sua. Io non mi sento responsabile di una plebe che è diventata razzista. Io non mi sento responsabile di un Paese che il 5 marzo si è svegliato fascista”
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