“Io per Cairo ho un grandissimo rispetto perché mi ha dato una chance importante e credo che nella vita, per come sono fatto, conta molto di più il lato umano che il lato del denaro", aggiunge il conduttore torinese durante L'Intervista in onda su Canale 5
“La Rai è nel mio cuore io sono nato e cresciuto in Rai, non so quello che succederà un domani però per la Rai ho solo profondo amore”, Massimo Giletti riserva parole al miele all’azienda che per trent’anni è stata casa sua. “Io per Cairo ho un grandissimo rispetto perché mi ha dato una chance importante e credo che nella vita, per come sono fatto, conta molto di più il lato umano che il lato del denaro”, aggiunge il conduttore torinese durante L’Intervista in onda su Canale 5.
Una lunga chiacchierata con Maurizio Costanzo durante la quale, in maniera inevitabile, torna a parlare dell’addio da Viale Mazzini e della chiusura improvvisa della sua Arena a luglio 2017: “Mi ha dato anche fastidio perché non me l’hanno comunicato, io l’ho letto su TVblog anche se il giorno prima avevo intuito che c’era qualche problema. Capisci che chiudere un programma che fa 4 milioni di telespettatori, mi sembrava improbabile che si facesse una cosa del genere.”
Nonostante gli ottimi ascolti il talk domenicale era stato chiuso, in molti avevano immaginato per ragioni politiche e non televisive: “A chi ho dato fastidio? Non sono io che lo devo dire, il Direttore Generale è libero di fare delle scelte…“, conferma Giletti ma il padrone di casa lo incalza convinto che dietro possa esserci altro: “Beh credo a chi pensava, sbagliando, che io alimentassi l’anti-sistema”, conclude il conduttore di Non è L’arena.
Nei mesi scorsi era più volte circolata l’ipotesi di un suo ritorno a Viale Mazzini reso impossibile dalla presenza ancora alla direzione dell’azienda di Mario Orfeo che ha curato gli ultimi palinsesti Rai. Intanto Giletti è giunto alla seconda stagione di Non è l’Arena consolidando gli ottimi ascolti e portando a casa le interviste esclusive a Jimmy Bennett e Asia Argento.