Lo aveva già fatto poco meno di un mese fa. E il motivo è sempre lo stesso i ritardi del consiglio comunale dove non può contare su una maggioranza. E così dopo tre mesi e tre giorni dalle sue elezioni il primo cittadino ha pubblicato una lettera annunciando, come aveva fatto un mese fa, che lascerà la poltrona
Lo aveva già fatto poco meno di un mese fa: l’annuncio delle dimissioni. E il motivo è sempre lo stesso i ritardi del consiglio comunale dove non può contare su una maggioranza. E così dopo tre mesi e tre giorni dalle sue elezioni il sindaco di Messina, Cateno De Luca in un post su Facebook ha pubblicato una lettera annunciando che lascerà la poltrona di primo cittadino a far data dell’8 ottobre. Il politico, rinviato a giudizio per evasione fiscale lo scorso luglio, è nuovamente in rotta col consiglio comunale per ritardi sull’esame delle delibere.
La missiva è indirizzata al segretario generale e al presidente del consiglio comunale di Messina. De Luca afferma che la relazione di inizio mandato sarà consegnata il prossimo primo ottobre al protocollo generale e chiede di convocare un consiglio comunale preferibilmente per il 6 ottobre inserendo come punti all’ordine del giorno l’esame di inizio mandato, le misure indifferibili e urgenti a salvaguardia degli equilibri economici e finanziari del comune e l’esame della situazione delle partecipate, le dimissioni da sindaco.
De Luca infine annuncia che espleterà le funzioni di primo cittadino fino al prossimo 7 ottobre. Il sindaco e deputato regionale non spiega i motivi della decisione nella lettera; ma già nei giorni scorsi aveva annunciato che il prossimo 30 settembre in un comizio avrebbe annunciato o le sue dimissioni o sarebbe rimasto alla guida della città. Se si dovesse dimettere De Luca resterebbe comunque deputato regionale all’Ars. Tra i motivi che potrebbero indurlo alle dimissioni il fatto di non avere in consiglio comunale una maggioranza e un suo consigliere di riferimento e i conti deficitari del Comune, problematiche che potrebbero penalizzare la sua azione amministrativa. In caso di dimissioni si potrebbe di nuovo votare per le amministrative a maggio o giugno.