Anche solo poter scrivere di Piero Piccioni e Piero Umiliani mi riempie di infinita gioia ed emozione, per quanto grande è l’amore verso questi due grandissimi, straordinari, immortali compositori di colonne sonore (e non solo, anzi è riduttivo etichettarli come tali). Tanto da avergli dedicato il mio primo cd auto prodotto Tipa ideale e un brano in particolare (una bossetta strumentale che ho intitolato Da Piero), tanto da rimbalzare, nei miei ascolti, dalle composizioni dell’uno a quelle dell’altro democraticamente, assegnando loro il posto migliore nell’Olimpo della nostra Italia musicale che merita, quella di cui fanno parte anche tantissimi stimati e speciali compositori di commenti musicali di film di genere, a volte di film definiti di serie B. E allora ecco che giunge come un dono prezioso il doppio appuntamento previsto in questa edizione autunnale della fiera del disco Music Day, che si terrà sabato 29 e domenica 30 settembre a Roma al Mercure West di Viale degli Eroi di Cefalonia 301.
Sabato alle ore 11 ci sarà l’omaggio a Piero Piccioni in occasione della ristampa in Cd di due capolavori: Camille 2000, colonna sonora dell’omonimo film del 1969 diretto da Radley Metzger e Il Mondo di Notte, commento musicale dell’omonimo film-documentario del 1960 diretto da Luigi Vanzi. All’incontro saranno presenti il figlio Jason Piccioni, il discografico Claudio Fuiano e l’attore Nicola Vicidomini. Piero Piccioni ha scritto oltre trecento colonne sonore collaborando con i maggiori registi italiani come Francesco Rosi (per quasi tutti i suoi film, tra cui Salvatore Giuliano del 1963 per il quale ricevette Il Nastro D’argento), Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Dino Risi, Lina Wertmüller (a lui il David di Donatello per l’indimenticabile Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto del 1975). Più di tutto, però, quello che rimane scolpito nei ricordi e nel cuore sono le infinite collaborazioni ai film del nostro amatissimo Alberto Sordi, con cui aveva un sodalizio umano oltre che professionale. E così come dimenticare i preziosi temi di Fumo di Londra, Il medico della mutua, Amore mio aiutami, Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, Finché c’è guerra c’è speranza solo per citarne alcuni, il cui ascolto ancora oggi ci riempie non solo di gioia nostalgica per un’epoca di grandi talenti in tutti i campi artistici, ma di orgoglio per la modernità e compiutezza musicale che rivelano, raggiungendo inarrivabili vette.
E lo stesso discorso va fatto con gli stessi entusiastici aggettivi per il grandissimo Piero Umiliani, che sarà il protagonista dell’incontro di domenica 30, sempre alle 11, dedicato alla presentazione del doppio Lp La schiava io ce l’ho e tu no (colonna dell’omonimo film di Giorgio Capitani del 1973 con Lando Buzzanca e Catherine Spaak) e il vinile Al Cinema con Piero Umiliani, rarissima raccolta di temi già nell’anno di pubblicazione, il 1969 (solo 100 copie), alla presenza delle etichette discografiche e di distribuzione Cometa edizioni musicali, Beat Records Company e Four Flies Records, Sonor Music Editions e delle fortunatamente attivissime figlie Alessandra ed Elisabetta. A loro si deve una meticolosa cura del patrimonio artistico del padre in alcuni casi riscoperto anche attraverso inediti, oltre che la generosità nel divulgare deliziosi racconti personali e familiari che riguardano il Maestro, regalandoci di lui l’immagine di un uomo schietto, avventuroso, gioviale, anticonformista e innovatore, facendoci così rimpiangere ancora di più di non averlo potuto conoscere di persona.
Nella colonna sonora della Schiava ritroviamo il più delizioso sapore di quei ritmi mutuati dal Sudamerica e adattati alla commedia brillante anni settanta, frizzanti e leggeri nel senso più alto del termine, che Piero Umiliani conosce bene e fa suoi con estrema padronanza, regalandoci attimi eterni di spensieratezza musicale supportato dalle esecuzioni degli immancabili Cantori Moderni di Alessandro Alessandroni e dai vocalizzi della dolce Edda Dell’Orso, pilastro canoro dell’epoca.
Piero Umiliani ha dato vita a più di 150 colonne sonore, con vette di genialità estro e modernità assolute, e poi sonorizzazioni e album di musica elettronica e sperimentale con strumenti all’avanguardia in aggiunta alle composizioni per orchestra. Egli tra l’altro amava portare con sé, collezionandoli e utilizzandoli nelle sue produzioni, strumenti musicali tipici dei paesi stranieri dove si recava per lavoro (e chi ha potuto visitare il suo studio come me ha potuto vedere anche come si ingegnava a ricreare determinati effetti, da vero ingegnere del suono). Ricordiamo le numerose collaborazioni con il regista Luigi Scattini che lo facevano viaggiare verso luoghi esotici per i suoi film come Il Corpo e altri ancora; tra questi anche il mondo movie Svezia, inferno e paradiso del 1968 che contiene il celeberrimo Mah-nà mah-nà cantato in origine da Alessandro Alessandroni e Giulia De Mutiis e suonato dai Marc 4, poi apparso nel Muppet show e ripreso ultimamente anche da Elio (di Elio e le Storie Tese) con il poliedrico Massimo Martellotta.
Passato alla storia per aver introdotto il primo tema jazz in una colonna sonora italiana con il film I soliti ignoti (Blues for Gassman) capolavoro di Mario Monicelli del 1958 , l’anno successivo, con L’Audace colpo dei soliti ignoti per la regia di Nanni Loy, si fregia della presenza indimenticabile del grande Chet Baker alla tromba, senza dimenticare la storica e notissima colonna sonora del film di Luigi Zampa Il vigile, del 1960, con uno scoppiettante Alberto Sordi.
E’ impossibile racchiudere in queste mie poche righe tutta l’eredità ricevuta da questi due giganteschi Maestri. Spero solo di aver solleticato la curiosità di quanti vogliano approfondire la conoscenza di un marchio made in Italy di cui andare eternamente fieri. Concludo ricordando due libri su Piero Umiliani: Piero Umiliani e la sua musica, di Gianluca Tosi (Bloodbuster) e Piero Umiliani in parole e musica a cura di Andrea Campanella.