Un quarto di secolo dopo il sogno di Nicolas Hayek, Mister Swatch, si sta per avverare. Dal 2020, infatti, le Smart saranno vendute in Europa solo con la motorizzazione elettrica (in Canada e Usa già è così dall’anno scorso). Quando nella seconda metà degli anni Novanta andai a Bienne, in Svizzera, a intervistarlo per l’Espresso, il funambolico imprenditore di origini libanesi che aveva resuscitato l’industria orologiaia elvetica, mi fece vedere dalla finestra del suo ufficio una macchinina, in lontananza, parcheggiata sotto un albero tra un palazzo uffici e l’altro. “Eccola, la vede? E’ il prototipo della Swatch Car. Sarà una vettura piccola, rivoluzionaria e spinta soltanto dal motore elettrico”. Gli chiesi di andarla a sbirciare da vicino e lui, mi fece “no, no”, con la testa e con il braccio destro, al cui polso stavano un paio di Swatch colorati e un elegante cronometro Omega. “E’ troppo presto, ancora, ma manca poco”.

Le cose poi sono andate un po’ diversamente. Il progetto Swatch Car è passato a Mercedes ed è nata la Smart, che ha fatto fortuna col motore termico ed ha eletto Roma come sua città d’elezione. Adesso, però, sta per diventare “solo elettrica”, come l’aveva immaginata il geniale signore delle lancette. Ancora per un annetto, tuttavia, i fedeli clienti della piccoletta potranno comprarsi la Smart a benzina, ed è prevedibile che gli sconti spariranno dai radar degli show-room.

Contenti i concessionari, di poter vendere solo la Smart elettrica? “Entusiasti, qualcuno ci ha detto ‘ma perché non da subito?!?!””, scherza Maurizio Zaccaria, il giovane dirigente che dovrà gestire l’epocale e impegnativa svolta sul mercato tricolore, il più innamorato delle Smart al mondo, investito della fresca qualifica di Smart & Innovative sales Senior Manager Italia. “A regime, contiamo di venderne circa 10 mila, sul mercato italiano”, spiega Zaccaria al termine di una economy run che ha visto un manipolo di giornalisti guidare senza aria condizionata, a radio spenta e in un inusuale, abbondantissimo rispetto del codice per consumare il meno possibile (e anche per non rimanere per strada senza carica).

In onore del vecchio Nick, allorché mi sono accorto che sarei stato ben lontano dal podio mi sono sintonizzato su Virgin Radio e, col volume a palla e accompagnato dai Ramones, sulle splendide strade della campagna toscana ho sfruttato la brillantissima accelerazione del motore elettrico per tre/quattro sorpassi liberatori. Tanto avevo ancora quasi la metà della carica e mancavano pochi chilometri per l’arrivo, piazzato – o ubicato, come amano dire da queste parti – nella centrale elettrica dell’Enel di Piano della Rocca, in provincia di Lucca.

La prima tappa della prova di risparmio consumi (di cui taccio il risultato perché non ho guidato per vincere, anzi…) era stata all’affascinante centrale geotermica, sempre dell’Enel, a Larderello in provincia di Pisa, i cui 120 MegaWatt di potenza installata ne fanno l’impianto geotermico più grande d’Europa. C’è pure un interessante museo, che merita una visita anche se alla guida di un tradizionale auto con motore termico.

L’autonomia dichiarata della Smart EQ è di 160 km e la velocità massima è elettronicamente limitata ai 130 orari. Se toccate davvero i 130 all’ora, scordatevi – ovviamente – di percorrere 160 km senza fermarvi a ricaricare. Alla colonnina pubblica, un kilowatt costa circa mezzo euro. Un “pieno” viene così a costare meno di 9 euro.

Le Smart EQ, sia a due porte che a quattro porte e pure la cabrio, hanno a bordo un caricabatterie da 4,6 kW, grazie al quale si porta una batteria scarica dal 10 all’80% in meno di 3 ore e mezza attaccando la vettura a una wallbox e in sei ore scarse alla normale presa domestica. Con il caricabatterie rapido (optional) da 22 kW la stessa operazione è fattibile in meno di 40 minuti, se è possibile la modalità di ricarica trifase. Grazie a un accordo che potrebbe rivelarsi assai interessante per i futuri clienti, l’installazione della wallbox nel garage o nel cortile del condominio viene offerta dall’Enel che, a sette giorni max dall’acquisto, manderà un tecnico sul posto a verificare se l’installazione si può fare o no. Sono previste anche stazioni di ricarica ultraveloci in grado di ridar fiato alla Smart a zero emissioni in pochi minuti.

L’Enel è storicamente impegnata nel tentativo di “colonninizzare” l’Italia. Un compito duro, finora. Di road map per la diffusione capillare degli impianti di ricarica ne sono state fatte a iosa, quasi quanto i piani per vendere 400 mila Alfa Romeo, ma ancora le colonnine scarseggiano. A Roma già ci sono 100 parcheggi convenzionati per la carica, 29 a Firenze, 8 a Genova. Presto toccherà a Milano. L’attuale programma dell’Enel prevede di piazzare ben 14 mila colonnine da qui al 2022. Auguri. Certo l’intesa commerciale e “ideologica” con la Smart può dare una bella mano.

Costa poco andarci in giro, con la Smart elettrica – che non paga il bollo per cinque anni e ha l’accesso gratuito alle ZTL e ai parcheggi a pagamento – ma quanto costa comprarsela? Si parte dai 24.100 euro dell’allestimento Youngster e si sale sino ai 32.254 euro della versione speciale Nightsky. Prezzi altini che dovrebbero favorire il ricorso alla formula del noleggio a lungo termine. I dipendenti dell’Enel, per esempio, possono tenersene una per tre anni sganciando circa 300 euro al mese, senza anticipi. Sul mercato libero, si paga un po’ di più. Quindi, se è quello che volete spendere, o chiedete un bello sconto o vi fate assumere dall’Enel.

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