Era il 13 giugno del 2009 quando Cristiano Ronaldo in un albergo di Las Vegas, dove era in vacanza con il cugino e il cognato, aveva avuto rapporti non consensuali con una donna e aveva pagato per chiudere la vicenda pronta ad esplodere in un anno cruciale per la sua carriera, con l’addio al Manchester United e lo sbarco al Real Madrid. Questa l’accusa che già lo scorso anno Football Leaks, inchiesta internazionale sugli affari sporchi del calcio, aveva mosso nei confronti dell’attaccante portoghese.
Questa volta però la donna che lo accusa di stupro esce dall’anominato e parla con il settimanale tedesco Der Spiegel che ne rivela l’identità. Kathryn Mayorga, americana di 34 anni, racconta un’aggressione violenta ribadendo le accuse nei confronti di CR7: “Improvvisamente mi è stato addosso” e dopo il rapporto sessuale il calciatore le avrebbe chiesto se aveva avuto dei dolori: “Si mise in ginocchio e disse: al 99 per cento sono un bravo ragazzo, non so cosa succede al restante uno per cento.”
In cambio del silenzio, racconta Der Spiegel, Ronaldo avrebbe pagato 375 mila dollari ma il legale della donna avrebbe ora presentato una denuncia in Nevada per contestare quell’accordo perché “la controparte ha approfittato delle condizioni di particolare fragilità psicologica“. Il calciatore bianconero contesta le accuse parlando di un rapporto consensuale mentre l’avvocato della Mayorga, spiega il settimanale tedesco, afferma di aver presentato ai giudici un documento in cui Ronaldo avrebbe ammesso che la donna “ha detto più volte di no e di fermarsi“.
Christian Schertz, avvocato del fuoriclasse bianconero, attraverso un comunicato dichiara che “il reportage dello Spiegel è palesemente illegale” e denuncia “l’inammissibile intrusione nella privacy di Cristiano” che porterà in tribunale il giornale. Negli ultimi mesi accordi di questo genere sono pubblicamente saltati: dal caso Argento-Bennett a quello presunto tra Donald Trump e la pornostar Stormy Daniels.