Alberto Angela da una parte, Maria De Filippi dall’altra: la prima sfida vede in campo due vincitori. L’auditel ovviamente ne fornisce uno, in questo caso Tu si que vales che torna su Canale 5 con numeri di grande rilievo: 4.761.000 telespettatori con il 28,8% di share. Un risultato importante per il varietà Mediaset che, nota negativa, chiude quasi all’una di notte. Supera Ulisse che comunque porta a casa ascolti importanti con la chiusura prima di mezzanotte: 4 milioni di telespettatori e il 21% di share. Niente lustrini e pailettes al sabato sera su Rai1, la prima rete del servizio pubblico punta sul piacere della scoperta.
Un risultato che ha il sapore della vittoria perché proporre un prodotto di cultura e divulgazione in prima serata in un giorno importante rappresenta una conquista non da poco. La fortuna è quella di poter contare su Alberto Angela che il sabato sera lo occupava già su Rai3 e che da tempo non è più di nicchia ma sempre più “superstar”. Dopo Stanotte a Pompei, il 24% di share sabato scorso, concede il bis e con Ulisse racconta la Cappella Sistina, punta più in generale al Rinascimento. E lo fa con la sua narrazione impeccabile sostenuta da una regia intelligente e mirata che con inquadrature inedite porta lo spettatore sulla scena per avvicinarlo alla bellezza e fargli provare le medesime sensazioni. L’evento è impreziosito dagli interventi di Enrico Lo Verso, Gigi Proietti e dalla voce di Luca Ward. Il racconto in alcuni momenti appare leggermente dilatato, forse per l’esigenze della rete di coprire un prime time, quello del sabato sera, necessariamente più ampio.
Tu si que vales si gode la vittoria e i grandi ascolti, ripropone un meccanismo ormai rodatissimo. Una Corrida 2.0 che alterna freaks e talenti come vuole la tradizione, il tutto aiutato da un montaggio dinamico. La novità Iva Zanicchi come giudice popolare già funziona: pochi secondi dopo l’ingresso rischia di cadere e rompe la bacchetta. Sorride, sta al gioco e non fa rimpiangere Mara Venier. La giuria si conferma il punto di forza con Scotti nel ruolo del giudice buono pronto a dare spazio nella sua “Scuderia” ai senza talenti che strappano una risata, Zerbi alterna il ruolo leggermente usurato del cattivo e della vittima, Mammucari è il dubbioso con la battuta pronta.
Esprime perplessità sulla performance dei Gentlemen of Deceit e dopo essersi ricreduto è costretto a pagare pegno con uno spogliarello, ovviamente parziale completato poi dietro un separè. Maria De Filippi gioca in sottrazione, qui meno del solito, ed è il vero direttore d’orchestra. Capisce quando cambiare musica e quando insistere su una melodia. E’ l’allenatore in campo di Tu si que vales che pure ha tre conduttori. Non è chiaro se sia veramente necessario averne uno, sicuramente sono troppi tre. Belen dopo molte stagioni fa il suo, Castrogiovanni e Sakara restano delle incognite. La prima vittoria la porta a casa la De Filippi ma Alberto Angela può comunque festeggiare.