“Entrate negli asili nido e uccidete i bebè bianchi. Acchiappateli e poi impiccate i loro genitori”. Queste sono solo alcune delle frasi choc scritte e intonate dal rapper parigino Nick Conrad nel suo ultimo brano “Pendez les blancs”, “Impiccate i bianchi”, appunto. Non solo: “Appendeteli tutti, appendete i bianchi. Nessuna pietà, muoiano tutti insieme, dai l’esempio, torturali in gruppo”, scandisce ancora l’autore nel ritornello. Parole forti, che non sono passate inosservate alle autorità francesi: Conrad è stato infatti interrogato e poi rilasciato, ma a suo carico pende un’accusa di incitamento all’odio razziale di cui dovrà rispondere il prossimo 9 gennaio davanti al giudice in tribunale. Il giovane rapper rischia una condanna fino a 5 anni di carcere e 45mila euro di multa.
Intanto, il ministro dell’Interno francese Gérard Collomb ha chiesto e ottenuto che il videoclip del brano venga rimosso dalla Rete: nelle immagini si vedeva infatti un uomo bianco raggiunto da una pallottola alla schiena e impiccato con il sinistro avvertimento “questo è solo l’inizio”. Intervistato da Rtl, Conrad ha respinto le accuse, sostenendo che il testo non voleva in alcun modo incitare alla violenza e assicurando di “non essere razzista”. Sulla vicenda è intervenuto anche il nostro ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: “’Entrate negli asili nido e UCCIDETE i bebè bianchi. Acchiappateli e IMPICCATE i loro genitorì. Roba da matti… Quelli che difendono questo idiota dicono che è ‘libertà culturale’, a me pare solo una schifezza”.
“Entrate negli asili nido e UCCIDETE i bebè bianchi. Acchiappateli e IMPICCATE i loro genitori”.
Roba da matti…
Quelli che difendono questo idiota dicono che è “libertà culturale”, a me pare solo una schifezza. https://t.co/YAC5bcixR0— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 29, 2018
La questione ha fatto presto il giro della Rete e il dibattito è arrivato fino in Gran Bretagna, dove un altro Nick Conrad, uno sfortunato presentatore della Bbc omonimo del rapper, è stato addirittura minacciato di morte sui social network, a causa di un clamoroso scambio di persona. Il rapper parigino non aveva mai fatto mistero del suo “orgoglio nero” e della sua battaglia per i diritti della comunità “black” ma mai si era spinto a pronunciare parole così forti, che arrivano ad incitare la strage. Contro di lui si è scagliata anche la Licra, la Lega contro il razzismo e l’antisemitismo: “La libertà di creazione artistica – avverte l’organismo – non equivale alla libertà di incitare all’impiccagione dei bianchi per il colore della loro pelle”.