Secondo l'accusa, gli imputati erano colpevoli degli attacchi alle sedi di Ibm ed Eni, oltre che al Roadhouse Grill e a un dipartimento universitario. Nelle perquisizioni trovati petardi, acceleranti per incendi e maschere antigas
Ventidue sentenze di non luogo a procedere sono state pronunciate dal Gup del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, nei confronti di altrettanti imputati di associazione per delinquere. Il gruppo, definito di natura “anarco-ambientalista“, era accusato di aver commesso quattro attentati tra il 2010 e il 2011: uno incendiario al Roadhouse Grill di Bologna, un altro con un ordigno rudimentale presso gli uffici di Ibm Italia, l’incendio di una sede distaccata del dipartimento universitario di Scienze degli alimenti e il posizionamento di altri ordigni rudimentali di fronte agli uffici dell’Eni.
Nel corso delle indagini, durate oltre cinque anni, erano state fatte diverse perquisizioni in cui erano stati ritrovati petardi, acceleranti per incendi, maschere antigas e documenti su Eni, Ibm e McDonald’s. Nel luglio dello scorso anno le richieste di rinvio a giudizio: oltre all’associazione a delinquere, i pm avevano ipotizzato a vario titolo i reati di danneggiamento seguito ad incendio e di fabbricazione e accensione di materiale esplodente. “Sono molto soddisfatto dell’esito dell’udienza preliminare, che si pone in linea con la nostra lettura della indagine, da cui è emerso un un quadro probatorio molto debole, inidoneo a sostenere l’accusa in giudizio. Il Giudice è stato molto attento e ha certamente dimostrato di fare un uso corretto dei propri poteri”, ha commentato l’avvocato Ettore Grenci, che difende alcuni degli imputati.