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Politica - 1 Ottobre 2018
Manovra, Di Maio vs Moscovici: “Fa terrorismo sui mercati”. E su pace fiscale: “Non votiamo condono” ma non risponde alla domanda
Scontro sulla manovra tra il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio,e la Commissione europea. Dopo le parole del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, e la bocciatura arrivata dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombroviskis (“Il Def non sembra compatibile con le regole del Patto“), da Roma è il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico a replicare: “Stamattina a qualcuno non andava bene che lo spread non si fosse impennato. Moscovici, che non è italiano, si è svegliato e ha pensato bene di fare una dichiarazione contro l’Italia, contro il Def italiano e creare tensione sui mercati”. E ancora: “Qualche istituzione europea, con le sue dichiarazioni, gioca a fare terrorismo sui mercati. Per fortuna la Borsa sta per chiudere. Da domani continueremo a spiegare che il 2,4 per cento non è una misura molto lontana da quella che facevano altri. Solo che se lo fanno la Lega e il M5s non va bene”
Sul nodo delicato della ‘pace fiscale‘, bollato come l’ennesimo condono da opposizioni e non solo, Di Maio invece ha continuato a ‘nicchiare’: “Il tetto a 500mila euro voluto dalla Lega troppo altro? Scoprirete nel Def la soglia. Noi non votiamo un condono, vogliamo solo aiutare chi non ce la fa”. Ma come farà il governo a distinguerli dagli evasori, considerato pure che l’Agenzia delle entrate, che ha a disposizione l’Anagrafe dei rapporti finanziari (con le informazioni su flussi e saldi di conti correnti e depositi, ndr) non incrocia nemmeno i dati con gli elenchi dei debitori? “Basta guardare le categorie”, ha tagliato corto il vicepresidente.