Il mandante dell’omicidio del giornalista slovacco Jan Kuciak pagò 70 mila euro per il suo assassinio. Lo ha detto oggi ai giornalisti uno dei procuratori che si occupano del caso. Secondo la fonte, il mandante aveva pagato prima 50mila euro in contanti e poi 20mila euro per saldare il debito. Dell’omicidio sono state accusate quattro persone, per cui ieri i giudici hanno disposto il carcere. Si tratta del killer, del mandante, del mediatore e del complice.
Il procuratore generale slovacco Jaromir Ciznar ha definito le prove contro gli accusati “molto forti”. Il tribunale penale di Banska Bystrica aveva disposto la custodia cautelare per i quattro accusati dell’omicidio del giornalista e della sua compagna. I primi due, accusati di aver eseguito l’omicidio, un ex poliziotto Tomas Szabo ed un ex soldato Miroslav Marcek, sono stati arrestati giovedì. Venerdì sono stati arrestati altri due, l’imprenditore Zoltan Andrusko e la 44enne Alena Zsuzsova, l’interprete di italiano, accusata di aver ordinato l’omicidio. Tre degli accusati hanno presentato ricorso. Se condannati, rischiano l’ergastolo.
Zsuszova è accusata di aver ordinato l’omicidio e secondo il sito Dennik N, con molta probabilità non era la persona all’apice della gang ed aveva servito da tramite al mandante principale. Faceva da interprete all’imprenditore Marian Kocner, delle cui attività controverse Kuciak scriveva. La polizia slovacca e la procura generale ritengono che il movente dell’omicidio sia proprio il lavoro di Kuciak che scriveva dei legami tra la ‘ndrangheta calabrese operativa in Slovacchia e l’entourage dell’ex premier Robert Fico. Il doppio omicidio ha suscitato proteste nel paese, la crisi politica ha portato Fico a dimettersi. La coalizione a tre ha successivamente formato un nuovo esecutivo. La maggior parte dei ministri del governo di Fico è rimasta in carica.