di Andrea Taffi
Che domenica in Piazza del Popolo a Roma ci fossero 70mila persone con le bandiere del Pd o che, invece, quella piazza fosse piena solo per metà, non ha (secondo me) nessuna importanza. Quello che conta è che, con quella manifestazione, il Pd ci abbia fatto sapere che non ha paura. Ma sopratutto, al di là della pur importante repulsione verso la deriva venezuelana, quello che veramente conta è che il Pd abbia ritrovato quell’unità e quella compattezza che sembravano definitivamente perse.
I suoi leader, infatti, si sono ricompattati e poco importa che lo abbiano fatto sotto l’estasi da bagno di folla e dentro i confini un po’ stretti di un palco. Dopo l’immobilismo politico e gli psicodrammi, dopo le cene saltate e gli scioperi della fame, dopo le isteriche richieste di congresso, lo Stato maggiore del Pd si raggruppa e, orgoglioso, richiama alla resistenza il proprio esercito di militanti uniti. Un popolo di donne e di uomini di sinistra pronto a combattere contro il governo giallo-verde, contro i pericoli e i disagi che quel governo, di sicuro, farà passare all’Italia.
di Manolo Lanaro e Alberto Sofia
Un vero e proprio richiamo alla resistenza e alla dialettica lotta politica. Tutto bello, tutto di grande effetto coreografico e mediatico. Infatti, a vedere tutte quelle bandiere sventolare in Piazza del Popolo mi è persino venuta voglia di prendere la tessera del Pd. Sì, è così: sono veramente contento che il Partito Democratico si sia ritrovato e che abbia capito la lezione del 4 marzo. Sono felice che i suoi leader abbiano deciso finalmente di andare d’amore e d’accordo; magari da Piazza del Popolo uscirà un vero leader di un vero partito politico, qualunque esso sarà.
Sono, invece, un po’ meno contento che il popolo del Pd, solo per favorire e poi ratificare e avallare questa scelta di unità dirigenziale, abbia perso per strada certi valori di sinistra. Sì, perché, fino a domenica, io credevo che la solidarietà e l’aiuto verso chi (senza essere un fannullone) non ce la fa proprio a campare, non fosse becero assistenzialismo, ma autentici concetti di sinistra, soprattutto se quella solidarietà e quel’aiuto sono di Stato (mi riferisco al reddito di cittadinanza). E invece mi sbagliavo: in Piazza del Popolo i militanti Pd hanno urlato che no, non è così, non più almeno.
Più che deluso, sono confuso e allora mi chiedo: hanno ragione il Pd e il suo popolo? È questa la strada lungo la quale passa la rifondazione della sinistra? Non lo so e mi piacerebbe che anche uno solo di quei 70mila o 25mila presenti in Piazza del Popolo domenica mi rispondesse.
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