Andrà anche agli stranieri e sarà erogato su una tessera elettronica. In futuro, forse, direttamente su quella sanitaria. Luigi Di Maio anticipa alcuni dettagli di quella che è una delle misure più attese contenute nella nota di aggiornamento al Def: il reddito di cittadinanza.  Che – contrariamente a quanto annunciato nelle scorse settimane – non sarò erogato solo agli italiani ma andrà a tutti i “residenti da almeno 10 anni in Italia”.

In più – come anticipato al Fatto Quotidiano dalla viceministra Laura Castelli – non sarà elargito direttamente dallo Stato al cittadino tramite bonifico. “Sarà messo su carta elettronica, l’ideale sarebbe usare quello che già abbiamo, la tessera sanitaria con il chip”, ha detto il vicepremier a Quarta Repubblica su Rete4. La scelta della carta elettronica, ha spiegato Di Maio, è legata al fatto “che questi soldi si devono spendere presso gli esercizi commerciali italiani per far crescere l’economia e limitare al massimi le spese fuori dall’Italia”. In questo modo, continua il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, “avremo un gettito Iva e Pil superiore alle aspettative perche inonderemo le piccole imprese e i commercianti“.

Bruxelles però non sembra convinta. Oggi il vicepresidente della commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha detto che “a una prima vista” i piani di bilancio italiani “non sembrano compatibili con le regole del Patto”. Lo ha seguito a ruota il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici: “Per il momento quello che so è che il deficit del 2,4 per cento (prevista dalla Nota al Def, ndr), non solo per l’anno prossimo ma per tre anni, rappresenta una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni presi”. “Ma come mai quando si trattava di fare deficit per dare i soldi alle banche andava tutto bene e ora invece scatta l’allarme in tutto il mondo? Renzi, Letta e Gentiloni hanno fatto 192 miliardi di debito, a me rompono le scatole per 8 miliardi della Fornero e 10 miliardi per il reddito di cittadinanza”, replica però Di Maio.”La mia idea è che dobbiamo dialogare al massimo con l’Ue e sono sicuro che l’Ue ci dirà di sì quando il Governo spiegherà la manovra”, ha aggiunto il leader del Movimento 5 stelle. “Non voglio andare allo scontro – ha sottolineato Di Maio – anche se a maggio la Commissione che c’è oggi non ci sarà più”. E proprio in questo senso, secondo il vicepremier “le prossime elezioni europee saranno un altro terremoto con lo scorso 4 marzo in Italia. Ho visto i sondaggi in tutti i paesi europei ed ovunque ci sono forse politiche che chiedono più sicurezza e più margini di bilancio”.

Cosa succederà invece quando ci sarà da decidere il nome del successore di Mario Draghi al vertice della Bce? “Vediamo – ha risposto Di Maio – Come Italia ce la metteremo tutta per continuare ad avere un ruolo importantissimo nella gestione delle politiche della Bce. Se invece anche la Bce deve finire sempre nelle mani di persone messe lì da Germania o Francia, l’unica cosa che otterranno questi signori è di continuare a indebolirsi e perdere il consenso”.

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