Un ministro dell’Interno, sarebbe il settimo esponente del governo, che vuole lasciare Emmanuel Macron. E un ex primo ministro che ha salutato l’Assemblea Nazionale per l’ultima volta. Sono ore di confusione e polemiche per la politica francese. Da una parte Gérard Collomb, uno degli ex fedelissimi del presidente della Repubblica, ha ribadito di voler lasciare la sua poltrona per tornare a Lione e correre (di nuovo) da sindaco: la richiesta era stata fatta già ieri, ma Macron aveva respinto l’ipotesi rinnovando la sua fiducia per il ministro. Dall’altra Manuel Valls, l’ex primo ministro socialista, si è presentato per l’ultimo discorso ai parlamentari: si trasferisce a Barcellona, sua patria natale, per provare a diventare il nuovo primo cittadino alle amministrative di maggio 2019. In Aula oggi è intervenuto per l’ultima volta ed è stato applaudito, ma pure contestato dai deputati della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon che dai loro banchi hanno mostrato cartelli con la scritta “Buon trasloco”.

Se la vicenda di Valls in Francia sembra ormai chiusa, rimane aperta la crisi che coinvolge il ministero dell’Interno. Collomb, dopo un giorno di tensioni e polemiche, ha confermato a Le Figaro che intende andare avanti con le dimissioni. Se Macron ha già respinto l’ipotesi, il primo ministro Edouard Philippe ha lasciato intendere che potrebbe esercitare pressione su Macron per individuare un sostituto. “Eserciterò le mie piene funzioni costituzionali, difenderò la sicurezza del popolo francese e porrò le necessarie decisioni davanti al presidente della repubblica”, ha detto. Il problema per l’esecutivo è che si tratta del settimo addio dall’inizio della presidenza Macron. Prima di lui infatti ci sono stati il ministro della Coesione territoriale Richard Ferrand; il ministro della Giustizia François Bayrou; la ministra degli Affari europei Marielle de Sarnez; la ministra della Difesa Sylvie Goulard; il ministro all’Ambiente Nicolas Hulot; la ministra dello Sport Laura Flessel.

Nelle scorse ore Macron aveva respinto la richiesta di dimissioni specificando: “Di fronte agli attacchi che hanno preso di mira il ministro da quando ha confermato che sarebbe stato candidato al Comune di Lione, il presidente gli ha rinnovato la fiducia e gli ha chiesto di rimanere totalmente dedicato alla sua missione per la sicurezza dei francesi”. Collomb aveva annunciato il 18 settembre di voler lasciare il governo per presentarsi alle comunali di Lione nel 2020, assicurando che si sarebbe dimesso dopo le Europee di maggio prossimo. Ma diverse sono state le polemiche da allora, per chiedere le dimissioni immediate del ministro dell’Interno. Collomb nei mesi scorsi aveva pubblicamente criticato la “mancanza d’umiltà e di ascolto nei confronti del governo” da parte di Macron. In queste settimane la popolarità del presidente della Repubblica è data sempre più in calo.

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