In Italia si leggono pochi libri e non saranno certo gli eBook a cambiare questa realtà, per quanto ci sia un buon numero di persone che ormai li legge ogni giorno. Persone che di tanto in tanto devono cambiare il dispositivo elettronico noto come eBook Reader. Da oggi c’è il nuovo Rakuten Kobo Forma, un modello piuttosto grande per la sua categoria considerato lo schermo da 8″ – quanto un piccolo tablet in effetti. In confronto il Kindle di Amazon risulta piuttosto minuto, con il suo schermo da 6 pollici (sette nel caso del modello Oasis).
Lo schermo per questa categoria di prodotti è molto diverso da quello a cui ci hanno abituati smartphone e tablet. Si tratta infatti di un pannello e-ink, il cosiddetto “inchiostro elettronico”. Rispetto agli schermi LCD o OLED dei telefoni, questo tipo di schermo ha alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente indicato per la lettura e per vedere fotografie. Tanto per cominciare sono quasi sempre in bianco e nero e sono costruiti in modo da risultare leggibili anche sotto il Sole. Inoltre consumano pochissima energia, e infatti la batteria di un ebook può durare anche delle settimane. Il dettaglio più importante, forse, è però il fatto che non c’è una luce diretta verso gli occhi, e si può leggere anche molto a lungo senza accusare stanchezza. Tutti i lettori ebook in commercio, non solo il Kobo Forma, si affidano a uno schermo e-ink o tecnologie anloghe.
Uno schermo più grande significa una pagina digitale più grande, che può contenere più parole e permette di “voltare pagina” meno spesso. Più comodo dunque, ma si paga con un oggetto che sarà per forza di cose meno maneggevole; ma non più pesante, visto che con 197 grammi è persino più leggero del Kindle Paperwhite (205 grammi) e appena più pesante del leggerissimo Kindle Oasis (194 grammi, schermo da 7″).
Il risultato tecnico è dunque notevole, a maggior ragione considerando che il Kobo Forma è anche impermeabile – dovrebbe resistere fino a un’ora in acqua, che dovrebbero bastare persino per chi ha l’abitudine di addormentarsi leggendo in vasca da bagno.
Presenti all’appello anche i pulsanti per cambiare pagina e un trattamento ultraresistente che dovrebbe metterlo al riparo anche dalle cadute più dure – ma in questo caso un libro di carta è probabilmente imbattibile, fuoco a parte. Lo schermo è retroilluminato ma si può anche modificare la temperatura del colore, evitando quel blu glaciale che di certo non concilia il sonno. Come sugli smartphone, inoltre, l’intensità della luce si regola automaticamente rispondendo all’ambiente.
Nel comunicato stampa c’è anche una nota curiosa, secondo la quale “decine di migliaia dei nostri clienti leggono dalle 7 alle 8 ore al giorno“. Praticamente lo fanno di mestiere, e probabilmente non vivono in Italia altrimenti ne basterebbero anche pochi per cambiare le statistiche del nostro paese sulla lettura di libri. O magari sono famiglie che si passano il lettore da una persona all’altra durante la giornata, ma anche quella sarebbe una situazione ai confini della realtà (italiana).
All’interno ci sono 8 GB di memoria, che potrebbero sembrare pochi se si pensa agli smartphone; i libri però occupano ben poco spazio e in otto gigabyte ce ne stanno migliaia. Il Kobo Forma si potrà comprare a novembre, ma per averlo bisogna prepararsi a un esborso sostanzioso: costa la bellezza di 280 euro (279,99 dice il cartellino), cioè ottanta euro in più rispetto al migliore Kindle – mentre quello più economico ne costa meno di 60. Un oggetto di lusso per chi vuole proprio il meglio che si possa avere nel mondo dei libri elettronici, ben oltre i bisogni di chi non vuole semplicemente caricarsi 20 chili di carta in valigia. Più avanti arriverà anche una versione da 32 GB, che potrà solo costare ancora di più.
Per compensare l’investimento potrebbe essere una buona idea prendere libri in prestito dalla biblioteca – sì, anche gli ebook si possono prestare. A tal proposito, con Kobo Overdrive si può attivare il prestito senza muoversi da casa; una gran cosa ma non è detto che la biblioteca di quartiere lo faccia, visto il gran numero di parametri tecnici (e di possibili contratti). Nel caso, meglio chiedere prima. Il sito di Kobo non è di grande aiuto per capire quali e quante biblioteche in Italia siano “compatibili” con Overdrive.