“Mio fratello era stato già sentito dai giudici in via spontanea. Non pensava che si arrivasse addirittura ai domiciliari. Lui non ha nulla da nascondere”. Giuseppe Lucano difende suo fratello Mimmo, il sindaco di Riace finito stamattina ai domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina al termine di un’indagine della Procura di Locri che è stata, in parte smontata dal gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare.
“Domenico Lucano non è quello che viene descritto dai giornali. È una persona che ha aiutato tutti” dice una ragazza secondo cui “non hanno capito niente di quello che ha fatto lui”.
C’è chi, invece di difendere, lo attacca. “Sono fatti suoi – sostiene un signore – io non ho fatto niente. I migranti se li tiene a casa sua”.
“Non tutti sono accanto a mio fratello. I paesani che sono contro di lui lasciano il tempo che trovano – ha aggiunto Giuseppe Lucano – non ha rubato nulla così come si evidenzia dalle carte. Anzi addirittura ci ha rimesso lui. Secondo me è un’operazione politica considerato il clima che si vive oggi in Italia”. Salvini ha fatto un tweet? “L’ho già visto. Ha sfruttato per scagliarsi ancora una volta contro la buona pratica dell’immigrazione. Lui vorrebbe chiudere tutto”.
Dalla parte di Mimmo ci sono anche i migranti che hanno trovato una casa a Riace: “Lui è come un secondo papà per i nostri bambini. Avrà anche sbagliato, ma ha fatto tanto per noi”.
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