Dopo le anticipazioni fatte al forum per la democrazia diretta a Roma, M5s e Lega hanno presentato alla Camera dei deputati le prime proposte di riforma costituzionale. La maggioranza punterà subito sull’introduzione del referendum propositivo e sulla riduzione del numero dei parlamentari (saranno mantenuti, in base alla proposta, 400 deputati alla Camera e 200 senatori a Palazzo Madama, senza toccare il sistema del bicameralismo perfetto). Poi, in un secondo tempo, sarà prevista anche l’eliminazione del quorum per il referendum abrogativo e l’abolizione del Cnel. Le proposte di modifica costituzionale, già ribattezzate “Riforme del Cambiamento“, sono state presentate dal ministro della democrazia diretta e dei rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e dal vicepremier Luigi Di Maio, oltre che dai capigruppo di Camera e Senato di Lega e M5s. L’obiettivo dichiarato, nell’arco della legislatura, è anche quello di “risparmiare 500 milioni di euro” attraverso il taglio dei parlamentari di oltre un terzo rispetto al sistema attuale. Ma non solo: si punterà anche a “migliorare le decisione del Parlamento e velocizzare l’iter di approvazione delle leggi”. “Non vogliamo stravolgere la Carta”, ha rivendicato Fraccaro, spiegando di voler abbandonare la logica passata delle “grandi riforme”. E le promesse sul taglio degli stipendi parlamentari? “Intanto tagliamo 345 poltrone, quindi 345 stipendi e relativi benefit”, ha tagliato corto Di Maio. “Noi ci tagliamo gli stipendi, manteniamo le promesse. E cancelleremo gli stipendi dei parlamentari che saranno cancellati dalla riforma”, si è accodato pure Fraccaro
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