Ancora una giornata di passione per i titoli di Stato italiani. All’indomani del confronto fra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e i partner europei su una manovra ad alto rischio di bocciatura – con obiettivo di deficit al 2,4% – lo spread tra Btp e Bund a dieci anni ha aperto in netto rialzo (a 294 punti in scia a un rendimento dei Buoni del Tesoro al 3,38%) ed è arrivato a sfondare quota 300 punti con un tasso al 3,44%: mai così alto dalla primavera 2014 e sempre più vicino alla soglia critica 3,5 per cento. Male anche la Borsa, con Milano che a ridosso dell’apertura ha trascinato giù l’Europa arrivando a perdere l’1,8% e ha poi chiuso in calo dello 0,2%.

In mattinata le dichiarazioni dei partecipanti all’Ecofin non hanno certo contribuito a rasserenare gli animi. Tuttavia a metà mattina è tornata una relativa calma con il differenziale tra Btp e Bund che ha frenato attestandosi poco sopra i 290 punti base in scia a un rendimento dei Btp decennali al 3,35%. Ma con l’apertura di Wall Street e il nuovo round sulla manovra a Palazzo Chigi, la corsa è ripartita.

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