Lunedì 1° ottobre è stato il Petro-day: la criptovaluta appoggiata sul valore delle risorse naturali del Venezuela (petrolio, ma anche oro, gas naturale e diamanti) è entrata in vigore. Potrà essere utilizzata nelle transazioni internazionali e, assicura il presidente Nicolàs Maduro, scambiata nelle sei agenzie di cambio più importanti nel mondo.
In un discorso a reti unificate, l’erede di Hugo Chàvez ha annunciato l’attivazione del blockchain venezuelano, la tecnologia decentralizzata e trasparente che – come avviene per ogni criptomoneta – permetterà di certificare le transazioni svolte in Petros. Inoltre, è stata inaugurata la piattaforma web petro.gob.ve, dove ogni venezuelano, a partire dal prossimo 5 novembre, potrà acquistare Petros pagandoli in bolìvares sovrani (la nuova valuta venezuelana inaugurata ad agosto per combattere l’inflazione) o in altre criptovalute, come Bitcoin, Ripple o Ethereum, e accumularli su un apposito portafoglio digitale.
¡Nació El Petro! Venezuela se abre camino al futuro iniciando una nueva etapa en la historia económica y monetaria del País. Tomamos importantes decisiones para hacer de nuestro criptoactivo, el epicentro del desarrollo de nuestra economía. pic.twitter.com/qhVgH71bfZ
— Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) 2 ottobre 2018
Nello stesso giorno è stata inaugurata a Caracas la sede della Sovrintendenza nazionale per i criptoattivi (Sunacrip), l’ente statale che vigilerà sulla nuova moneta. “Il Petro – si legge sul sito web dedicato – è uno strumento che consoliderà la stabilità economica e l’indipendenza finanziaria del Venezuela, unitamente a un progetto ambizioso e globale per la creazione di un sistema finanziario internazionale più libero, equo ed equilibrato“.
Il tasso di cambio è stato fissato, in linea con le quotazioni attuali del petrolio, a 60 dollari, o 3600 bolìvares sovrani. E Maduro, riporta El Universal, ha annunciato l’obbligo per le compagnie aeree internazionali che faranno scalo in Venezuela di pagare in Petros i rifornimenti di carburante.
Evocata per la prima volta dall’ex presidente Chàvez nel 2009, la criptovaluta – la prima controllata da un governo statale – era stata presentata da Maduro lo scorso dicembre, in un momento di grande popolarità del Bitcoin. A marzo, dopo un mese di prevendite a prezzo scontato, era iniziata la collocazione dei Petros sui mercati internazionali. Dal 21 agosto la Banca centrale di Caracas pubblica il valore del petro rispetto alle principali valute estere: ieri era di 60 dollari e 51,60 euro.