“Arresto di Mimmo Lucano? La cosa che mi fa più paura è che l’Italia sia un Paese sempre più spaccato e questa vicenda ci vede tutti sconfitti”. Così a Otto e Mezzo (La7) il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, commenta gli arresti domiciliari del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con matrimoni combinati e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. “In una intervista molto bella a Micromega” – continua Scanzi – “il sindaco di Riace aveva detto che gli sembrava di vivere in un Paese dove c’era una continua dispersione di coscienze. Ecco, la dispersione di coscienze, dopo quello che è successo in queste ore, sarà ancora più acuita e più forte, perché ci saranno quelli che non vogliono in alcun modo i migranti e brandiranno questa decisione della magistratura come a dire che hanno torto i “buonisti” e quelli come la Boldrini e Civati. Lo ha fatto Salvini che, anche se non sembra, è ministro dell’Interno“.
E aggiunge: “Mi permetto, però, di dire, da persona che stima il sindaco di Riace e anche Roberto Saviano, che questi continui atteggiamenti un po’ apocalittici e al contempo un po’ divinizzatori nei confronti di chi viene fermato, o addirittura il dire, come ha fatto Saviano, che ‘questa inchiesta è il primo passo verso lo Stato autoritario’ mi sembrano sensibilmente eccessivi”.
Sulla vicenda interviene anche Gianrico Carofiglio, scrittore ed ex magistrato: “Non sono in grado di dire se l’inchiesta regge, non conoscendo gli atti. Però questa è una brutta storia in tutti i casi, quale che sia l’esito. Se il sindaco ha commesso davvero quei reati che implicavano e richiedevano addirittura la limitazione della sua libertà personale, allora è una brutta storia perché si tratta di un sindaco che è venuto alla ribalta per cose belle, legate alla integrazione e alla proposizione di un modello di integrazione osservato in tutto il mondo”.
E puntualizza: “Quindi, se Lucano ha davvero commesso reati così gravi da richiedere il suo arresto, è davvero brutto. Ma è brutto anche il fatto che abbia commesso irregolarità minori e queste hanno portato degli uffici giudiziari a limitare la sua libertà personale. Non faccio più il magistrato da tempo, ma quando ero pm e chiedevo l’arresto di qualcuno, lo facevo se avevo in mano prove sufficienti a farlo condannare, non un tentativo per vedere quello che poi succedeva”.
Carofiglio chiosa: “La libertà personale è qualcosa su cui non bisogna scherzare e va maneggiata con delicatezza. E’ una cosa moralmente agghiacciante che il ministro dell’Interno intervenga a battere le mani sull’arresto di una persona con un tweet. E’ una roba che mi lascia sconvolto“.