Decreto Salvini, sindaci a Roberto Fico: “Difendere il sistema Sprar”. Lui: “Accoglienza diffusa è la strada maestra”
La richiesta al presidente della Camera
Roberto Fico, partita da
amministratori locali e
associazioni durante il convegno “
L’immigrazione come risorsa” è stata unanime: difendere il
sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), di fronte alla
stretta prevista dal decreto Salvini su immigrazione e sicurezza, già approvato in Consiglio dei ministri e presto in arrivo in Parlamento. In occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, alla Sala della Regina di Montecitorio, la conferenza sull’immigrazione si è aperta con un lungo applauso rivolto al
sindaco di Riace Domenico Lucano, il cui sistema d’accoglienza e integrazione è stato definito da più parti, anche in Europa, come un “modello”. Ieri Lucano è però
finito ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti, anche se lo stesso gip ha precisato come “
non c’è stato arricchimento”.
Fico non ha voluto replicare agli applausi della sala sul caso Lucano, mentre – pur non affrontando direttamente il Decreto Salvini – ha precisato come “la via maestra sia quella dell’accoglienza diffusa“. Tradotto, parole che vanno in controtendenza rispetto a quanto previsto dalla normativa voluta dal ministro dell’Interno. “Con il decreto Salvini ci sarà un forte ridimensionamento degli Sprar, che sarà limitato soltanto a chi ha già lo status di rifugiato o ai minori non accompagnati”, ha ricordato il sindaco di Latina, Damiano Coletta. E ancora: “Dietro un risparmio economico teorico, ci sarà un costo sociale enorme, con il ricrearsi di quelle condizioni di precarietà e non integrazione che incidono nella percezione distorta dei cittadini sul tema dell’immigrazione”.