Sale il reddito disponibile ma i consumi ristagnano e torna ad aumentare la propensione al risparmio. Mentre il deficit/pil cala rispetto allo stesso periodo del 2017 grazie al venir meno dell’impatto degli stanziamenti per liquidare Popolare di Vicenza e Veneto Banca. E’ quello che emerge dai dati Istat sui conti trimestrali della pubblica amministrazione e i redditi delle famiglie.

Nel secondo trimestre dell’anno, tra aprile e giugno, il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti solo dello 0,1%. “Il marcato aumento del reddito non si è trasferito sui consumi, risultati quasi stagnanti”. Ne è derivata una netta risalita della propensione al risparmio, arrivata all’8,6% (+1,1 punti sul primo trimestre).

Nello stesso periodo l rapporto deficit/pil è sceso allo 0,5% dal 2,1% dello stesso periodo dello scorso anno che aveva risentito (per 1,1 punti percentuali) dell’intervento sulla crisi delle banche venete. Nei primi sei mesi dell’anno il deficit si è attestato all’1,9% del pil, anch’esso in netto miglioramento. Il saldo primario delle aministrazioni pubbliche (deficit al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul pil del 3,5% (dal 2,3% nel secondo trimestre 2017).

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